In calo a ottobre la fiducia di consumatori e imprese

In calo a ottobre la fiducia di consumatori e imprese

Il clima di fiducia delle imprese scende al livello minimo da aprile 2021. Tra i consumatori, diffuso peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale. Confcommercio: "Si è inceppato il circuito redditi, fiducia e consumi".

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25 ottobre 2024

Dopo i dati positivi di settembre, cala a ottobre la fiducia dei consumatori e delle imprese passando rispettivamente da 98,3 a 97,4 e da 95,6 a 93,4 (link ai dati completi in pdf).  In particolare, il clima di fiducia delle imprese scende portandosi su un livello minimo da aprile 2021. Tra i consumatori, si evidenzia un diffuso peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e su quella futura: il clima economico cala da 103,9 a 99,7 e quello futuro si riduce da 97,4 a 95,0. Passando al comparto dei servizi di mercato, si evidenzia un diffuso
peggioramento di tutte le componenti: i giudizi sia sugli ordinativi sia sull'andamento degli affari si deteriorano decisamente. Nel commercio al dettaglio, giudizi e aspettative sulle vendite registrano un'evoluzione positiva e il saldo dei giudizi sulle scorte si riduce.

Indici del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese italiane, gennaio 2015-ottobre 2024. Fonte: Istat

Confcommercio: "Si è inceppato il circuito redditi, fiducia e consumi"

Commentando i dati sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, "i segnali della fragilità congiunturale dell’economia italiana emergono anche dai climi di fiducia rilevati per il mese di ottobre. L’incertezza generalizzata implica anche evidenze empiriche contraddittorie. Sul versante delle famiglie aumentano i timori di un deterioramento a breve delle prospettive, sebbene le condizioni effettivamente sperimentate non destino particolari preoccupazioni".

"Per riconciliare questi segnali contrastanti - ha detto Bella - si deve immaginare che le famiglie, ad oggi, non si comportino seguendo le indicazioni che provengono dall’economia reale, aumento dei redditi via maggiore occupazione e rinnovi contrattuali e sostegno dalla bassissima inflazione, ma siano ancora segnate dagli shock del recente passato. Complessa è anche la situazione sul versante delle imprese. L’industria conferma il permanere di gravi criticità, con un grado di utilizzo degli impianti declinante in modo persistente e una diffusa percezione di ordini interni ed esteri in peggioramento. Ancora più preoccupante è il deterioramento generale del sentiment del terziario di mercato, con veri e propri crolli tra le imprese del trasporto e del magazzinaggio. Moderati indizi di miglioramento sembrano provenire, invece, dalle imprese del commercio. Sarebbe imprudente, tuttavia, farvi troppo affidamento stante l’inceppamento del circuito redditi-fiducia-consumi".

Altre notizie e approfondimenti sono a tua disposizione nel nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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