Consumi: a Natale nessun crollo, ma la domanda resta debole

Consumi: a Natale nessun crollo, ma la domanda resta debole

Il primo monitoraggio condotto attraverso il sistema di rilevazione delle Federazioni aderenti a Confcommercio sui consumi di Natale e Capodanno conferma che le spese per le festività sono state improntate alla cautela.

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2 gennaio 2009
A Natale consumi in sostanziale tenuta

Consumi: a Natale nessun crollo, ma la domanda resta debole

 

Secondo un primo monitoraggio condotto attraverso il sistema di rilevazione delle Federazioni aderenti a Confcommercio sui consumi di Natale e Capodanno, emerge una sostanziale conferma delle previsioni. C’è dunque una smentita del crollo dei consumi annunciato da più parti, accompagnata però da una sostanziale e profonda debolezza della domanda interna che risente del primo impatto della crisi e soprattutto delle incertezze future circa la sua evoluzione.

Ma vediamo nel dettaglio i risultati del monitoraggio.

 

Ristorazione: (FIPE - Federazione Italiana Pubblici Esercizi)

Smentiti gli allarmi delle associazioni dei consumatori che davano un crollo del 20%. Infatti, la ristorazione durante le festività ha sostanzialmente tenuto facendo registrare un lieve calo pari all’1%, a fronte dei circa 10 milioni di clienti che hanno scelto di festeggiare al ristorante le festività, incoraggiati anche dalle politiche di prezzo della gran parte dei ristoratori che per oltre il 70% ha tenuto i prezzi dello scorso anno mentre il 20% li ha diminuiti.

 

Abbigliamento: (FEDERMODITALIA - Federazione Moda Italia)

Bene gli accessori di abbigliamento che hanno fatto registrare un aumento del 2% mentre per i capispalla si è registrata la consueta “stasi” in attesa della partenza dei saldi che assicureranno un’offerta di prodotti molto ampia e sconti elevati per andare incontro alle esigenze dei consumatori.

 

Grande distribuzione: (FEDERDISTRIBUZIONE - Federazione Associazioni Imprese Distribuzione)

Nessun calo negli acquisti degli italiani per le festività natalizie. Le famiglie, anche in un momento di difficoltà, hanno mantenuto vive le tradizioni legate a questo periodo, e le forti politiche promozionali pianificate dalle aziende hanno assecondato questa inclinazione. In particolare, si è registrato un andamento positivo per gli alimentari, soprattutto per i prodotti di gastronomia, quelli nazionali e quelli tipici regionali; bene anche gli articoli da regalo in tutti i settori del non alimentare: dall’elettronica, trainata dai prodotti di moda e dai forti investimenti di marketing, ai prodotti per l’arredamento della casa, dagli articoli sportivi alla profumeria e al bricolage. Come di consueto, per i capi di abbigliamento più importanti si preferisce attendere i saldi, che quest’anno si presentano come una grande occasione per acquisti convenienti e di qualità.

 

Dettaglio alimentare: (FIDA - Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione)

Positivi e al di là delle aspettative della Vigilia, i consumi per i negozi tradizionali che hanno fatto registrare incrementi intorno al 5%. Il regalo utile, con i classici cesti natalizi  e i cenoni della Vigilia e di Capodanno consumati a casa, probabilmente conseguenza del periodo di crisi, ha spinto le vendite dell’intero periodo natalizio, rispetto a quelle dell’anno precedente. Gli esercizi, dal canto loro, hanno implementato le offerte promozionali, specialmente sui prodotti di qualità, che hanno fatto da volano alle vendite.

 

Mercati: (FIVA - Federazione Italiana Venditori su Aree Pubbliche)

Un modesto incremento delle vendite natalizie intorno al 2% sull’analogo periodo del 2007 con situazioni quasi analoghe all’interno delle singole merceologie e delle aree geografiche del Paese. Sul dato ha influito l’andamento delle vendite dell’ultima settimana prenatalizia che ha consentito di recuperare – grazie al bel tempo – la contrazione della seconda decade del mese, fortemente compromessa dalla situazione meteorologica del Paese.  Benino il settore alimentare, in crescita di quasi 5 punti, dove tuttavia la qualità è stata sacrificata alla quantità del prodotto e dove i generi più acquistati sono stati quelli di natura ordinaria. Molto bene invece – e questo era nelle previsioni – la piccola oggettistica con un aumento delle vendite intorno al 6%. Decollata negli ultimi giorni la vendita dell’intimo e delle piccole confezioni di maglieria. In conclusione, rispetto alle previsioni, il periodo è andato decisamente meglio anche se è rimasto lontano dai picchi di qualche anno fa.

 

Orafi: (ORAFI DETTAGLIANTI - Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi Gioiellieri Argentieri, Orologiai)

Vendite stabili rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Gli acquisti si sono concentrati soprattutto nella fascia alta ed altissima per il comparto della gioielleria, e nell’orologeria di alta gamma, mentre nella fascia bassa grande richiamo per i prodotti di moda con marchio. Fenomeno in crescita le produzioni realizzate su richiesta del cliente o in collaborazione dello stesso.

 

Librerie: (ALI, Associazione Librai Italiani)

Le vendite di libri in Italia nel 2008 si sono mantenute in linea con quelle registrate l’anno precedente. Il mercato ha recuperato i volumi abituali nel periodo natalizio, confermando l’abitudine degli italiani a considerare il libro tra i regali preferiti perché sempre gradito, utile ed economico.

 

 

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