"Effetto bonus" quasi invisibile sui consumi

"Effetto bonus" quasi invisibile sui consumi

L'Indicatore dei Consumi Confcommercio di giugno rileva una crescita dello 0,4% rispetto allo steso mese del 2013, appena lo 0,1% in più rispetto a maggio. Aumenta dello 0,3% la domanda di beni, ma per i servizi la spesa cala dello 0,2%. Prezzi: ad agosto previsto un -0,2% tendenziale.

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4 agosto 2014

 

"Cercando l'effetto bonus a tutti i costi si può rinvenirlo nella crescita tendenziale dei consumi a giugno pari allo 0,4%, corrispondente a un +0,1% sul mese di maggio. Troppo poco rispetto alle attese. Sono segnali positivi ma straordinariamente deboli e insufficienti per affermare che la domanda delle famiglie sia giunta a un incoraggiante punto di svolta. Allo stato attuale, dunque, si conferma il permanere di un quadro economico privo di una precisa direzione di marcia, situazione che dopo un lungo ed eccezionale periodo recessivo non può non preoccupare molto". E' quanto scrive l'Ufficio Studi nell'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) relativo a giugno, mese durante il quale si sono registrate variazioni positive, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, per la spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni (+3,8%) grazie soprattutto all'acquisto di beni, per i beni e servizi per ricreativi (+1,3%) e per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+1,1%), settore su cui influisce l'incremento della spesa per gli alberghi. Una crescita più contenuta si è registrata per i beni e servizi per la cura della persona (+0,8%) e per gli alimentari, bevande e tabacchi (+0,5%). Una riduzione particolarmente significativa ha interessato i beni ed i servizi per la mobilità (-1,1%) per effetto di un forte calo della vendita di carburanti, ma anche di un andamento negativo delle vendite di auto e motocicli a privati. Riduzioni dei consumi si sono registrate anche per l'abbigliamento e le calzature (-1,1%) e per i beni e servizi per la casa (-0,8%). Il leggerissimo aumento congiunturale dei consumi riflette un progresso dello 0,3% della domanda di beni, mentre per i servizi c'è un calo della spesa dello 0,2%. Anche in base all'andamento dei mesi precedenti, sottolinea l'Ufficio Studi, sembra che siamo in presenza "più del permanere di una stabilizzazione della domanda che dell'inizio di una fase di recupero". I dati destagionalizzati hanno registrato un aumento rispetto a maggio per i beni e servizi per le comunicazioni (+0,6%), per i beni e servizi per la cura della persona (+0,5%), per i beni e servizi ricreativi (+0,4%). In lieve aumento gli alimentari, bevande e tabacchi (+0,3%). Si è, invece, ridotta la spesa per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-0,4%) e per l'abbigliamento e le calzature (-0,1%). Per quanto riguarda i prezzi, per agosto si stima una variazione congiunturale del +0,1%, con un tasso di crescita tendenziale dell'inflazione pari a -0,2%: si tratterebbe del primo dato in deflazione dal mese di agosto del 1959.

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