Consumi fuori casa in crescita nonostante la crisi

Consumi fuori casa in crescita nonostante la crisi

Ricerca Fipe-Confcommercio su 'Europa al Ristorante' presentata al Salone alimentare 'Sapore': negli ultimi dieci anni Italia leader in Europa per crescita dei consumi alimentari fuori casa (+6,5 miliardi di euro).

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21 febbraio 2011

Anche in tempi di crisi gli italiani non rinunciano alla colazione al bar o alla pizza con gli amici, tanto che è proprio il nostro Paese a guidare la classifica dei consumi fuori casa in Europa. Se nel Vecchio continente, infatti, questi ultimi sono stabili o in contrazione negli ultimi dieci anni, l'Italia passa da 0,44 a 0,50 euro (+13,6%) nella spesa a bar e ristoranti rispetto ad ogni euro speso in
consumi alimentari domestici. E' quanto emerge da una ricerca di Fipe-Confcommercio su 'Europa al Ristorante' presentata al Salone alimentare 'Sapore' presso RiminiFiera. Nell'aumento pari a 21 miliardi di euro dei consumi fuori casa in dieci anni - segnala la ricerca - l'Italia ha fatto la parte del leone contribuendo per il 31,6%. Molto di più sono cresciuti in Europa i consumi alimentari in casa, pari a 37 miliardi, perché in genere - sottolinea la Fipe - a causa della crisi si sta registrando, anche nei Paesi economicamente più forti, un deciso
rallentamento dei consumi al bar e ristoranti. I consumi alimentari - aggiunge la Fipe - restano una voce di spesa di primaria importanza nella Ue: valgono 882 miliardi di euro, pari al 13,1% della domanda complessiva. Soltanto per l'abitazione gli europei spendono di piu'. Se includiamo nella spesa alimentare anche la quota destinata ai consumi fuori casa, pari a 468 miliardi di euro, l'alimentare rappresenta un quinto del budget complessivo di spesa dei cittadini europei. ''In definitiva per l'Italia il mercato alimentare fuori casa è stato, è e sarà l'àncora di salvezza per molte imprese della filiera'' - commenta la Fipe. La ristorazione europea si regge su una rete di imprese che sfiora 1,5 milioni di unità. In soli tre Paesi - Francia, Italia e Spagna - è insediato poco meno del 50% del totale e l'Italia fa la parte del leone con il 17,1%. Sui prezzi, infine, i ristoratori italiani si segnalano tra i più virtuosi: a partire dal 2005, infatti, e con l'eccezione dello scorso anno, quando i prezzi sono saliti su base annua del 2,1%, il tasso di crescita è stato costantemente al di sotto della medie Ue. Per la Fipe è comunque importante che la ristorazione italiana non ceda alla spinta di rincorrere il prezzo piuùbasso, ''particolarmente forte in questi anni di crisi''. Il rischio è infatti quello di ''portare a una deriva qualitatitiva dell'intero sistema''. Ecco perché l'appello lanciato ai ristoratori nazionali dal presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani, è quello di ''nonabbandonare la strada della qualità''.

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