Contratti a tempo, sovrattassa da 210 milioni

Contratti a tempo, sovrattassa da 210 milioni

Dal Sole 24 Ore:  gli effetti del decreto dignità su aziende e agenzie per il lavoro: l'aggravio dello 0,5% si aggiunge all'addizionale fissa all'1,4%. Pressing sul correttivi. La maggioranza studia emendamento in manovra.

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9 dicembre 2019

Una "sovrattassa" da circa 210 milioni di euro l'anno che pesa su aziende e agenzie per il lavoro. È l'effetto del primo anno di applicazione dell'aggravio contributivo dello 0,5% che scatta ad ogni rinnovo di un contratto a tempo determinato (somministrazione inclusa), introdotto nell'estate 2018 con il decreto dignità, che va ad aggiungersi all'addizionale dell'1,4% (fissa) che già le aziende pagano in caso di utilizzo dei lavoratori temporanei. Queste somme servono a finanziare la Naspi, la nuova indennità di disoccupazione. È questa la stima del mondo produttivo che più utilizza rapporti a tempo determinato, ovvero il terziario (Confcommercio, Confesercenti e Federturismo di Confindustria) e Assolavoro che rappresenta la quasi totalità delle Agenzie di somministrazione. L'aggravio dello 0,5% introdotto dal Dl 87/2018 è a sommatoria, quindi in sede di primo rinnovo il costo aggiuntivo è dell'1,9%(1,4% fisso +0,5%), al secondo rinnovo diventa 2,4% e così via, a salire ogni volta dello 0,5% in più…

Nelle intenzioni del governo Conte, la misura doveva rappresentare - insieme alla reintroduzione di rigide causali legali - un deterrente all'utilizzo reiterato dei contratti a termine, ed una spinta al tempo indeterminato, considerando anche l'incentivo per la trasformazione rivolto agli under35. Tuttavia i dati Istat e Inps danno un'altra fotografia. Da luglio 2018 a ottobre 2019 secondo l'Istat i dipendenti a termine sono aumentati: si è passati da 3.062.000 a 3.118.000, con 56mila occupati a termine in più. Questo aumento, però, è legato al maggior ricorso al tum over. Si apre un contratto con un lavoratore e alla scadenza dei 12 mesi invece di rinnovarlo, essendo diventato più complicato (per la causali e i costi maggiori), si assume un'altra persona…

Si assiste, dunque, ad un travaso verso forme di lavoro meno tutelate (come le partite Iva), complice anche il regime fiscale agevolato dalla flat tax sul lavoro autonomo. Ma come si arriva alla stima di 200 milioni circa? Per il mondo della somministrazione l'osservatorio Datalab Assolavoro calcola un aggravio di costi di almeno 110 milioni a carico del sistema, ovvero delle agenzie per il lavoro e delle imprese utilizzatrici, ipotizzando un numero di 2,3 contratti pro capite e 850 mila lavoratori con almeno un giorno in somministrazione…

 

Prendendo spunto da questa realtà, una fetta della maggioranza sta spingendo per modificare la disciplina dei contratti a termine in due aspetti, con un emendamento in legge di bilancio. A farsi promotrice dell'intervento è la sottosegretaria al Lavoro dem, Francesca Puglisi.

Dal Sole 24 Ore di sabato 7 dicembre 2019

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