Controlli sui Tir, Italia deferita

Controlli sui Tir, Italia deferita

L'Italia è stata deferita alla Corte di giustizia europea per la violazione nella normativa sociale Ue sui trasporti stradali. Conftrasporto: "la decisione fa emergere la grave inadeguatezza del Governo".

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3 aprile 2008
Controlli sui Tir, Italia deferita

Controlli sui Tir, Italia deferita

 

“Più volte abbiamo sollecitato i competenti Ministeri affinché i controlli sui mezzi pesanti fossero effettuati come gli impegni sottoscritti stabilivano. Oggi lo Stato italiano colleziona una nuova reprimenda dai competenti organismi europei proprio per la carenza dei controlli previsti anche da una direttiva comunitaria. Conftrasporto ritiene che siano dovute delle formali scuse da tutti coloro che definirono corporative e strumentali le proteste dei camionisti che invocavano invece più controlli per assicurare un maggior rispetto delle regole�. Così Paolo Uggé, presidente della Fai-Conftrasporto, commenta il deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia europea per la violazione nella normativa sociale Ue sui trasporti stradali.

“La verità â€" prosegue Uggé - oggi viene finalmente a galla: le denunce di Conftrasporto, le interrogazioni parlamentari che sollecitavano il Governo ad effettuare i previsti controlli che erano le condizioni per una reale e puntuale applicazione della riforma di liberalizzazione regolata, effettuata nella passata legislatura avevano un fondamento.
Solo l’incompetenza e le evidenti lacune di chi ha gestito i Ministeri ha generato questo nuovo grave incidente di percorso. La decisione comunitaria fa emergere infatti la grave inadeguatezza del Governo che non avviando la politica dei controlli, come richiesto e concordato dalle stesse associazioni del settore fin dal novembre 2005; ha di fatto impedito alla riforma di liberalizzazione regolata di decollare; ha dato la stura a denunce sulla stampa denigratorie e generalizzanti nei confronti dei tanti conducenti professionisti ed è riuscita a collezionare un deferimento alla Corte di giustizia europea. Una situazione, insomma, che in periodi normali avrebbe indotto qualsiasi parlamentare in carica a richiedere l’allontanamento dei responsabili�.

 

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