Convegno: "Contraffazione: analisi e proposte per la difesa del mercato e del consumatore"

Convegno: "Contraffazione: analisi e proposte per la difesa del mercato e del consumatore"

Padova, 30 marzo 2009

DateFormat

30 marzo 2009
Macro Carrier

Cari amici ed amiche, signore e signori, desidero innanzitutto ringraziare il Presidente della Camera di Commercio di Padova per l’ospitalità che ci ha offerto, la Confcommercio di Padova e il suo Presidente Zilio per aver realizzato questa iniziativa, gli amici di Federmodaitalia, i relatori e tutti voi per la partecipazione e il contributo alla soluzione di un problema, quello della contraffazione, che costituisce per il nostro Paese un fenomeno inquietante.

Tanto più oggi in una fase in cui la nostra economia sta attraversando una crisi più lunga e più profonda di quanto immaginato. Le nostre previsioni per l’anno in corso stimano, infatti, un Pil in diminuzione del 2,3% e consumi in ribasso dell’1%, mentre per il 2010 avremo una crescita zero e consumi in lievissima ripresa. Tutto questo con un 2008 che si è chiuso con una contrazione dello stock di imprese commerciali di quasi 40mila unità.

E’ in questo scenario, dunque, che si inserisce il fenomeno della contraffazione. Fenomeno inquietante, come dicevo, per le dimensioni e caratteristiche, non più marginali, che esso ha assunto: solo in Italia stimiamo un giro d’affari pari a 7,5 miliardi di euro, di cui circa un quarto riguarda l’abbigliamento.

Una vera e propria piaga che non si limita più solo alla “clonazione” di prodotti di lusso orientandosi, ormai, alla riproduzione di prodotti di largo consumo: giocattoli, prodotti alimentari, alcolici, sigarette, prodotti farmaceutici.

Quello che, però, è maggiormente dannoso è la stretta interconnessione fra contraffazione e altri fenomeni, quali lo sfruttamento del lavoro nero, il rafforzamento della criminalità - diffusa ed organizzata - il proliferare dell’economia sommersa, l’alterazione delle regole della concorrenza, i rischi per la sicurezza e tutela dei consumatori. Senza dimenticare i mancati introiti per l’erario se si pensa, ad esempio, all’incidenza delle tasse sui derivati del tabacco.

Abbiamo, tuttavia, evidenziato nella nostra ricerca presentata in occasione del convegno di Napoli su questo tema, come quasi un terzo degli italiani abbia comprato prodotti contraffatti negli ultimi due anni pur essendo consapevoli (per il 68%) degli effetti negativi per l’economia, il mercato, la legalità, la salute derivanti da questo tipo di acquisti.

L’obiettivo allora, comune, condiviso fra istituzioni, forze dell’ordine, organizzazioni di produttori e della distribuzione, consumatori deve essere quello di intervenire per difendere un “mercato” che, sotto gli attacchi della illegalità, rischia di indebolirsi ulteriormente, travolgendo i consumatori e mettendo in ginocchio le imprese, soprattutto le PMI - che costituiscono il 95% del tessuto produttivo del nostro paese - che sono già penalizzate, da una parte, dalla profonda crisi strutturale dei consumi e, dall’altra, da una pressione fiscale troppo elevata. Senza considerare, poi, la crescente difficoltà nell’accesso al credito che stiamo registrando in questi ultimi mesi.

E’ necessario, quindi, innanzitutto interrompere questo circolo vizioso nel quale i consumatori alimentano il mercato della contraffazione, più o meno consapevolmente, per di più favorendo un progressivo ed allarmante allargamento delle tipologie di prodotti “illegali”.

Ma se la fonte o l’organizzazione che sta dietro alla diffusione di magliette e borse contraffatte è la stessa che immette sul mercato alimentari, giocattoli, cosmetici, tabacchi e medicinali non originali - e in quanto tali pericolosi perché sfuggono ad ogni norma di sicurezza - foraggiare questa organizzazione con l’acquisto di prodotti considerati “innocui” corrisponde ad incrementare la diffusione del fenomeno, e far sì che la “falsificazione” diventi meno evidente ma ancora più dannosa.

Un mercato del falso, quindi, che mette oggi più di ieri a repentaglio la salute dei cittadini. E che impone, quindi, la necessità di usare, nelle campagne di prevenzione e contrasto alla contraffazione, immagini e toni più forti e aggressivi per accrescere la consapevolezza dei consumatori.

Perché solo riuscendo a far capire che i danni causati dall’acquisto di un prodotto contraffatto non si esauriscono al momento dell’acquisto, ma si estendono a tutto il tessuto economico, si potrà sradicare quella cultura della deresponsabilizzazione che permea il fenomeno.

La “moral suasion” deve ovviamente essere accompagnata da altre azioni deterrenti ed in tal senso riconosciamo al Governo di aver compiuto passi significativi, dapprima con la modifica della norma relativa alle sanzioni pecuniarie per chi acquista prodotti contraffatti, rendendo la sanzione amministrativa meno onerosa ma sicuramente e più verosimilmente applicabile ad ampio raggio; ma anche con i risultati conseguiti grazie ad importanti azioni di contrasto portate a segno dalle forze dell’ordine che hanno registrato nel 2008 un incremento del 50% rispetto all’anno precedente di prodotti contraffatti sequestrati.

E certamente un passo importante è anche l’impulso dato al tavolo tecnico istituito presso il ministero dello Sviluppo Economico, con il coinvolgimento delle imprese e della distribuzione, per fronteggiare la crisi del settore tessile-abbigliamento che prevede un’intensa campagna di informazione e un’intensificazione dei presidi sul territorio, tramite la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane, rafforzando così la lotta alla contraffazione e la tutela della legalità.

Un impegno che siamo certi darà i suoi frutti e al quale Confcommercio è stata chiamata a dare il suo contributo.

E questo contributo, cari amici – e vengo alla conclusione – è fondato su un grande patrimonio di competenza che può e deve essere sfruttato per iniziative che prevedano un coinvolgimento attivo non solo a livello nazionale ma anche locale.

Perché mai come ora è necessario, per le imprese, per i consumatori, per l’economia, per l’intera società fare fronte comune.

E Confcommercio intende continuare ad essere al fianco delle istituzioni e dello Stato per combattere una battaglia che sappiamo consumarsi senza esclusione di colpi.

Grazie.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca