Il negozio alimentare torna "protagonista"
Il negozio alimentare torna "protagonista"
A Roma si è tenuto il convegno organizzato da Confcommercio in collaborazione con Fida. "La riscoperta del negozio alimentare nelle città come nuova tendenza nella distribuzione moderna". Nel corso dell'evento è stata presentata la seconda edizione aggiornata del volume "Il negozio alimentare" della collana "le Bussole". La popolazione italiana invecchia. Circa un terzo delle famiglie è composto da una sola persona. Aumentano i residenti stranieri. Cambiano le abitudini di spesa. Crescono i consumi fuori casa che passano in 10 anni dal 30,9% al 35,1%. Gli ipermercati entrano in crisi: la loro produttività è calata del 22% in un decennio. Le superfici della GD (grande distribuzione) e della DO (distribuzione organizzata) smettono di crescere, dal 2004 al 2007 crescita media annua del 4,6%, dal 2013 al 2017 solo 0,1%, e spesso "importano" formati specializzati. Il discount abbandona la versione "hard" aggiungendo qualità e servizi. Le imprese del commercio al dettaglio alimentare specializzato tengono meglio delle non specializzate: nel 2015 il calo di queste ultime è di -9,9% contro -1,5% delle altre.Secondo un sondaggio Confcommercio – Format, oltre il 55% dei consumatori italiani intervistati compra nei supermercati di quartiere, ma l'indice di soddisfazione (nps) è massimo 47,7% per i negozi indipendenti specializzati. L'e-commerce alimentare è a livelli minimi in Italia, 0,5% contro il 6% della Francia, ma è destinato a crescere: soprattutto il canale grocery, ossia la spesa del supermercato fatta online, che nel 2015 ha registrato un aumento del 57%, e il cibo pronto, in delivery (direttamente dal ristorante), che è arrivato ad un +66% nel 2016.