I giovani imprenditori credono ancora nel futuro
I giovani imprenditori credono ancora nel futuro
A Firenze convegno organizzato dai Giovani Imprenditori di Confcommercio. Presentato l’Osservatorio Nuove generazioni sugli imprenditori tra i 20 e i 42 anni: nonostante tasse e burocrazia il 64% di chi ha un’impresa ne aprirebbe un’altra.
“Il coraggio di fare impresa” è stato il tema centrale del convegno organizzato dai Giovani Imprenditori di Confcommercio nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, in collaborazione con OneDay Group e con il supporto di Facebook Italia. In apertura dei lavori è stato presentato l’Osservatorio Nuove generazioni, realizzato da OneDay per Confcommercio (documento pdf), sulla nuova generazione di imprenditori tra i 20 e i 42 anni. Il 50% degli aspiranti imprenditori, giovani, uomini e donne, sceglierebbero il terziario come terreno di lancio per la loro impresa, e, nonostante la pandemia, un buon 10% si butterebbe sul turismo. Nonostante la maggior parte pensi che la situazione economica dopo la pandemia sia peggiorata, il 64% di chi già ha un’impresa, fonderebbe una nuova azienda oggi. Tra gli aspiranti imprenditori invece c’è più sfiducia perché il 56% non si lancerebbe in un’attività imprenditoriale ora. Di tutto questo si è parlato nella tavola rotonda che ha visto protagonisti Andrea Colzani, presidente dei Giovani di Confcommercio, Angelo Mazzetti, head of public policy di Facebook, e Paolo De Nadai, presidente di OneDay Group.
Burocrazia, troppe tasse e scarso capitale sono le difficoltà che oggi come ieri incontrano le nuove generazioni che scelgono di fare impresa, mentre leadership e capacità organizzativa continuano ad essere le skill fondamentali per chi la fa. Un imprenditore su tre lamenta la difficoltà a reperire collaboratori e competenze tecniche. I servizi delle associazioni, le consulenze private, gli eventi e i networking sono considerati utili per intraprendere la professione dal 42% degli intervistati. Per il 56% degli imprenditori intervistati ciò che è importante sono i risultati quindi flessibilità totale per i propri team member che possono lavorare dove e come vogliono non necessariamente in smart working. Le imprenditrici sono più organizzate degli imprenditori: il 54 % delle donne riesce a bilanciare lavoro e vita privata, tra gli uomini solo uno su tre.