Convegno inaugurale alla 44ma edizione di SMAU

Convegno inaugurale alla 44ma edizione di SMAU

Milano, 17 ottobre 2007

DateFormat

18 ottobre 2007
QUANTO HAI GUADAGNATO

Cari Amici, Signore e Signori,

 

la presenza di Confcommercio a Smau non è certo una novità, ma assume in questa 44° edizione una valenza particolare.

 

Per Confcommercio quest’anno vi sono oltre 3000 metri quadrati di area espositiva a disposizione delle aziende e delle realtà associative, con un nucleo centrale, un’agorà, che vi invito a visitare, nella quale troveranno spazio gli stand di oltre una dozzina di organizzazioni di categoria: associazioni o federazioni che operano in prima linea nel mondo della Information e Communication Technology ma anche categorie, chiamiamole così, “tradizionali�, ma che dell’innovazione hanno fatto il loro punto di forza.

 

Il perché di questa scelta è semplice.

 

Perché ormai tutte le attività, di qualsiasi settore, non possono prescindere dal confronto con le nuove tecnologie.

 

Perché la competitività di un’impresa non si misura solo dalla “quantità� di tecnologia immessa in un prodotto, ma anche e soprattutto, in un’economia sempre più terziarizzata, dalla qualità dell’innovazione nei processi.

 

Perché è giunto il momento di superare una visione dell’innovazione â€" e del sostegno all’innovazione â€" tutta dedicata alle produzioni manifatturiere e contrastare la marginalizzazione in questo campo delle imprese del terziario.

 

L’innovazione, infatti, non è più soltanto tecnologia ma anche organizzazione del lavoro, marketing, logistica, nuove formule distributive e commerciali.

 

Perché ormai tutte le imprese - lo ribadisco, tutte le imprese - hanno bisogno per essere più competitive di una forte accelerazione nell’adozione di soluzioni tecnologiche.

 

E proprio qui a Milano, dove si sono appena concluse le giornate per l’innovazione, abbiamo presentato una ricerca da cui emerge che crescita e innovazione sono sempre più intrecciate alla qualità del capitale umano e che la forza del sistema delle imprese risiede nella loro capacità di saper continuamente rispondere con successo alle sfide poste dal mercato.

 

Dove il grado di concorrenza ed il livello di formazione farà la differenza fra un mercato sano e dinamico, da cui tutti trarranno benefici, e uno statico, in cui a vincere saranno in pochi.

 

Le imprese del terziario questo sforzo, basandosi sulle proprie forze, con tenacia e convinzione lo stanno portando avanti.

 

Ma per praticare questo modello di innovazione, occorrono politiche attive.

 

Cioè un set di regole, strumenti e risorse, che vanno dalla possibilità di ricorrere ad un credito d’imposta dedicato o ad ammortamenti anticipati degli investimenti, a rapporti tra banca e impresa che consentano di costruire risposte compiute e agibili a questo fabbisogno di innovazione.

 

Se andiamo ad esaminare la legge Finanziaria dobbiamo purtroppo constatare che il Governo non ha trovato invece spazi di manovra per dedicare risorse a questo settore, ma soprattutto ad invertire una tendenza che considera trainante per lo sviluppo il solo settore industriale.

 

Al contrario la Commissione europea evidenzia che esiste una correlazione diretta tra produttività settoriale ed investimento in tecnologie ICT, specie nel settore del commercio.

 

Appare quindi sempre più necessario adeguarsi ai livelli di innovazione richiesti dalla competizione internazionale.

 

Invece, nonostante il mercato delle telecomunicazioni delle tecnologie di Information e Communication Technology stia comunque registrando tassi di crescita di tutto rispetto, la diffusione ad ampio raggio delle nuove tecnologie accumula ancora dei ritardi, anche per la presenza di un tessuto imprenditoriale spesso diffidente nell’investire in progetti a medio-lungo termine, di cui non vede l’immediato vantaggio.

 

Tale quadro non dipende tanto da un deficit culturale dei nostri imprenditori â€" e la presenza delle nostre aziende qui a Smau lo dimostra - quanto, piuttosto, dall’incertezza del futuro, di cui soffrono in particolare le piccole e micro aziende, che rappresentano del resto la stragrande maggioranza dei soggetti attivi nel nostro Paese.

 

Necessario, quindi, sostenerli nel processo di scoperta e appropriazione dei benefici dell’innovazione, con tutte le misure utili a far loro valutare come remunerativo uno sforzo che, comunque, dovranno compiere per non soccombere nel medio periodo.

 

L’appello, quindi che rivolgo ai rappresentanti del governo, alle forze sociali, alle imprese, alle Università è quello di lavorare, insieme, per individuare e perseguire le azioni che possano rilanciare, con realismo e determinazione, l’obiettivo di fondo della strategia di Lisbona, cioè quello di far divenire l’Europa “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale�.

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca