Convegno "Patto per il Turismo"

Convegno "Patto per il Turismo"

Savona, 25 maggio 2009

DateFormat

25 maggio 2009
Macro Carrier

L’attrattività turistica di un Paese dipende da un insieme di fattori, tra i quali spiccano, da un lato, l’accoglienza del territorio, intesa come accessibilità, efficienza, capacità di accogliere da parte di tutti i soggetti coinvolti e, dall’altro, la promozione su larga scala di un’immagine e un’offerta in grado di attrarre i flussi turistici dei nuovi Paesi che si affacciano sul mercato e di interpretare le esigenze nuove e diverse dei viaggiatori contemporanei.

Questi sono fattori fondamentali non solo per la valorizzazione dei “tesori” del Paese, ma anche per la riqualificazione di intere aree della nostra Penisola che rischiano di rimanere ai margini dello sviluppo economico e, in particolare, turistico.

E questo sarebbe – lasciatemelo dire – un “suicidio” perchè l’Italia ha in sé un patrimonio inestimabile, che racchiude un’offerta paesaggistica meravigliosa e una concentrazione di arte e cultura senza pari al mondo, qualità e varietà dell’enogastronomia, ospitalità innata e altissima professionalità degli operatori.

Il nostro turismo, cari amici, ha bisogno di tutto questo, si “nutre” di tutto questo. E queste sono le risorse del nostro Paese su cui occorre puntare per far tornare l’Italia ad essere, rapidamente, la prima meta turistica mondiale incrementando il contributo del settore alla formazione del PIL.

Sono obiettivi ambiziosi, lo sappiamo, ma è una sfida che possiamo vincere.

A cominciare dal ridurre quel gap che, quanto a competitività, ci tiene ancora molto lontani dagli altri Paesi, ad esempio la Spagna rispetto alla quale ci separano 17 milioni di arrivi e 13 miliardi di dollari di entrate valutarie.

Un divario che può essere colmato solo rendendo il nostro territorio, tutto il territorio italiano, più accessibile, con un sistema di infrastrutture più efficiente – strade, autostrade, ferrovie, metropolitane, porti, aeroporti - tariffe ed imposte meno penalizzanti rispetto ad altri Paesi europei, strumenti più flessibili in materia di lavoro, maggiore integrazione tra servizi pubblici e privati.

E proprio sulle infrastrutture abbiamo accumulato un gap che, in questi ultimi anni, è addirittura cresciuto rispetto a paesi come la Spagna e la Francia.

A questo proposito mi limito a citare alcuni dati: la nostra rete autostradale in 35 anni si è incrementata del 70% contro una crescita in Europa del 230%; in Italia l’Alta Velocità copre poco meno di 600 km, in Francia più del triplo; la nostra rete metropolitana su tutto il territorio nazionale (230 km) è di poco superiore a quella che copre la sola città di Parigi (213 km) e decisamente inferiore a quella di Madrid (310 km); i nostri porti turistici dispongono di circa 117 mila posti barca mentre la Francia, pur avendo la metà dei nostri chilometri di costa, ne offre ben 165 mila!

Sono queste, allora, le priorità per creare un contesto davvero competitivo per il turismo italiano e mettere le nostre imprese in grado di competere ad armi pari in Europa in un sistema integrato, di rete.

Un sistema in cui, però, il “fare squadra” tra le imprese private non può essere l’unica strategia vincente perché serve anche un ruolo forte delle istituzioni pubbliche tanto nell’attività di promozione dei territori, quanto nel miglioramento della qualità e dell’accessibilità dei servizi, nella riqualificazione delle aree urbane, anche garantendo una maggiore sicurezza. Nell’assicurare, insomma, al sistema produttivo un contesto ambientale più adatto a fare impresa.

Per questo è necessaria una politica del turismo forte e coordinata tra tutti i soggetti istituzionali, a livello centrale e locale, con la piena partecipazione dei protagonisti pubblici e privati del settore.

Una governance del settore, dunque, che con la recente istituzione del Ministero del Turismo ha finalmente trovato un punto di riferimento in grado di orientare una politica di settore - fino ad oggi frammentata nelle competenze delle singole regioni - per rilanciare questo comparto ancora non adeguatamente valorizzato.

Non è certo il caso della provincia di Savona, dove oltre la metà delle imprese operano nel terziario e una fetta consistente appartiene al settore turistico.

L’incontro di oggi non solo testimonia questa presenza storica e radicata del turismo nel tessuto socio-economico-culturale di questa provincia, che ospita uno dei tratti di costa della Riviera ligure più affascinanti, più conosciuti e più frequentati, sia dagli italiani che dagli stranieri, ma rappresenta anche l’occasione per far partire un forte e positivo segnale di rilancio del settore.

Soprattutto in questo momento di crisi economica non devono e non possono, infatti, mancare iniziative a sostegno degli operatori, degli addetti ai lavori, della cittadinanza, e di tutti coloro che, e sappiamo che qui sono tanti, vivono di turismo.

Il valore del patto presentato oggi sta anche in questo.

Un patto che ha visto la mobilitazione di tutto il nostro sistema d’impresa, a dimostrazione che non ci sottraiamo ai nostri compiti e alla nostra missione. La nostra parte, infatti, vogliamo continuarla a fare fino in fondo. In questo senso, mi auguro che anche le Istituzioni nazionali e locali, pubbliche e private, sposino questo progetto.

Ciò che, quindi, posso assicurare agli amici di Savona – e concludo - è che non mancherà certo il nostro sostegno e la nostra collaborazione. Anche perché questa iniziativa meritoria potrebbe essere ripresa e riproposta in altre province sul territorio nazionale.

Grazie.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca