A Parma la prima convention provinciale di Confcommercio

A Parma la prima convention provinciale di Confcommercio

L'Ascom di Parma ha organizzato un incontro aperto a tutti gli associati per discutere la situazione attuale e le proposte per il futuro di Commercio, Turismo e Servizi.

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27 novembre 2017

Presso il Labirinto della Masone di Fontevivo, si è tenuta la prima Convention Provinciale Ascom di Parma, un incontro aperto a tutti gli associati per discutere, alla presenza di Autorità e Istituzioni, la situazione attuale e le proposte per il futuro dei nostri settori: Commercio, Turismo e Servizi. Una convention che "parte da lontano" in quanto evento di chiusura del Roadshow del Terziario che, dopo le  circoscrizioni della città di Parma, incontrate tra gennaio e febbraio scorsi, ha fatto tappa, tra settembre e ottobre, in tutti i comuni della provincia, suddividendoli in 7 Poli, per incontrare le aziende del territorio, sul loro territorio. "Partendo dall'analisi delle problematiche riscontate in occasione di tali incontri  - ha commentato Vittorio Dall'Aglio Presidente Ascom Parma – nonché  dalla lettura dei cambiamenti di mercato, il Centro Studi Ascom ha realizzato il Rapporto Provinciale sul Terziario, uno studio approfondito che costituisce la fotografia economica dei nostri settori per offrire un contribuito di conoscenza utile anche alle Amministrazioni pubbliche per le scelte locali attuali e future." Dopo i saluti di Dall'Aglio e l'intervento di Cristina Mazza, vice direttore Ascom, che ha illustrato una sintesi del Rapporto Provinciale, si è svolto un talkshow, condotto da Giuseppe Milano, coordinatore di Radio Tv Parma che ha visto la presenza di importanti ospiti a livello regionale e nazionale. I lavori sono stai chiusi dall'intervento di Dall'Aglio: "Gli ultimi 10 anni– hanno visto profonde trasformazioni nel mondo del retail, del turismo e del terziario: sono nate nuove forme di acquisto, sono cambiati i gusti, i bisogni e i modi di sodisfarli, sono incrementati i servizi e le nuove professioni. I negozi tradizionali, ma anche le altre forme distributive e di servizi, hanno dovuto e dovranno sempre più cambiar pelle per adeguarsi a questi nuovi cambiamenti. E questa è anche la nostra sfida: supportare  gli imprenditori per "costruire insieme il nostro futuro", consapevoli che da soli non si va da nessuna parte".

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