Si muovono le Regioni, ma Governo pronto a intervenire

Si muovono le Regioni, ma Governo pronto a intervenire

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23 ottobre 2020

"Per ora" non è previsto un nuovo Dpcm. In quel "per ora" pronunciato da un esponente di governo si racchiude tutta l'attesa e la tribolazione dell'esecutivo di fronte all'aumento dei contagi. L'orientamento è quello di prendere ancora tempo, almeno 48 ore, per valutare la curva dei contagi, poi si deciderà il da farsi. In Consiglio dei ministri si sono esaminati gli ultimi dati ma non si sarebbe ancora presa alcuna decisione. "Siamo pronti a intervenire nuovamente se necessario", ha spiegato il presidente del Consiglio Conte alla Camera. "La situazione è critica ma è diversa da quella di marzo", ha osservato illustrando le misure prese e che saranno valide fino al 13 novembre e rivendicando il fatto che "l'Italia è stata la nazione che per prima con coraggio, con determinazione ha scelto di assumere misure molto rigorose". Ma all'interno del governo la preoccupazione cresce. Sul tavolo la possibilità di una stretta sulle palestre, sulla movida, sui trasporti, un ricorso più massiccio allo smart working e ai controlli ma senza intaccare le attività commerciali in quell'equilibrio tra salute ed economia che il presidente del Consiglio continua a preservare. Nulla è deciso, mentre aumentano i timori anche nelle forze della maggioranza sulle risposte da fornire ai cittadini.

La posizione del presidente del Consiglio resta per ora quella di puntare a interventi mirati, selettivi e non generalizzati. Ma non si esclude nei prossimi giorni una nuova stretta. E mentre si sta studiando come fronteggiare il diffondersi del virus nelle grandi città con l'allarme sempre più pressante degli scienziati ("ci troviamo di fronte a un andamento esponenziale perché non abbiamo fatto quello che avremmo dovuto fare due settimane fa. Nelle aree metropolitane c'è un indice di trasmissione del 2.3", le parole di Walter Ricciardi, professore di igiene all'Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute), le Regioni valutano un ulteriori giro di vite. Così per esempio la Sardegna (lockdown per 15 giorni) mentre Lombardia, Campania e Lazio hanno già adottato il coprifuoco, rispolverando il metodo delle autocertificazioni. La Campania ha vietato anche lo spostamento tra province, Lombardia e Piemonte hanno chiuso i centri commerciali nei week end, Roma invece dichiara off limits alcune zone della movida. Intanto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha annunciato un bando per duemila operatori per potenziare le attività di tracciamento, mentre il responsabile della Salute Roberto Speranza ha siglato una convenzione con i medici di medicina generale: i tamponi rapidi - questa la novità - presto si potranno fare in farmacia.

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