Crediti: alle imprese "mancano" 89 miliardi

Crediti: alle imprese "mancano" 89 miliardi

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10 novembre 2014

 

Una bocciatura quasi mai genera una concatenazione di eventi positivi. Se poi i bocciati sono due (e addirittura sette i rimandati) e appartengono alla categoria degli istituti di credito, le imprese hanno davvero poche ragioni per stare allegre. E dopo i risultati emersi dallo stress test voluto dalla Bce, la situazione potrebbe addirittura peggiorare. Infatti, delle 25 «bocciature» certificate dalla Banca centrale europea, ben nove riguardano altrettanti istituti di credito italiani. II rischio usura Nessun altro Paese dell'Unione Europea ha incassato uno score peggiore del nostro. Se sette banche si sono già ricapitalizzate in questi ultimi mesi, altre due, Mps e la Carige, saranno costrette a farlo nei prossimi mesi. "È evidente — afferma Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia — che a pagare il conto sono state e saranno soprattutto le imprese. Come è già successo in questi ultimi anni, l'aumento della patrimonializzazione degli istituti di credito ha comportato una forte riduzione degli affidamenti a danno soprattutto delle piccole e piccolissime imprese che, da sempre, sono sottocapitalizzate e a corto di liquidità. Con il pericolo che molte attività scivolino verso la rete tesa dagli usurai". Quest'ultimo è un tema più volte segnalato dalle associazioni di non si era mai verificata una con-categoria: la percezione è che la gelata creditizia abbia indotto molti piccoli imprenditori a ricorrere a forme illegali di finanziamento portando poi nelle mani della criminalità organizzata diverse aziende. Anche se negli ultimi anni il numero delle denunce effettuate alle Forze di polizia e all'Autorità giudiziaria rimane ancora molto contenuto e non presenta variazioni di rilievo, le associazioni di categoria sono convinte che il fenomeno sia in espansione e che potrebbe «esplodere» in caso di un ulteriore giro di vite del credito. Del resto in questi anni si è assistito a un duplice peggioramento dello scenario: oltre al credit crunch si è rilevata un'impennata delle sofferenze imputabili alle imprese.

TRATTO DA "CORRIERECONOMIA" DI ISIDORO TROVATO

 

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