Credito alle Pmi: rinnovato accordo con Intesa Sanpaolo

Credito alle Pmi: rinnovato accordo con Intesa Sanpaolo

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7 maggio 2012

Rinnovato l'accordo tra Intesa Sanpaolo e Rete Imprese e rafforzato l'impegno delle parti al sostegno delle piccole e medie imprese alle quali andranno 5 miliardi di euro. L'accordo e' stato presentato a Roma nella sede di Rete Imprese Italia da Marco Venturi, presidente di Rete Imprese
Italia e da Marco Morelli, direttore generale vicario di Intesa Sanpaolo. Le imprese interessate sono 2,6 milioni, impiegano oltre 11 milioni di addetti e rappresentano il 60 per cento della
forza lavoro in Italia. Il punto di forza dell'accordo e' la sua flessibilita' funzionale alle specificita' dei territori. Il documento definisce le linee guida: saranno le successive intese che Rete Imprese Italia e Intesa Sanpaolo sigleranno a livello locale a rispondere puntualmente alle esigenze di imprese che
operano in contesti tra loro molto diversi. Le strutture di Area di Intesa Sanpaolo dispongono infatti di ampia autonomia per quanto riguarda la possibilita' di individuare soluzioni ''su misura'' di fronte a esigenze specifiche. Per favorire l'attuazione dell'accordo le Associazioni di categoria aderenti a Rete Imprese Italia e le 21 Banche appartenenti al Gruppo Intesa Sanpaolo mettono a disposizione una rete di referenti locali che garantiranno la necessaria vicinanza alle imprese del territorio. I contenuti dell'accordo verranno diffusi sul territorio mediante eventi nelle principali citta' italiane. Tra i principali obiettivi di Rete Imprese Italia e di Intesa Sanpaolo figurano il sostegno al capitale circolante delle imprese associate, il loro rafforzamento patrimoniale e la promozione della nuova imprenditoria. Per agevolare chi intenda avviare una nuova attivita' imprenditoriale la banca
ha predisposto un portale dedicato denominato ''Neo Impresa'' (www.neoimpresa.com) che fornisce assistenza in merito agli adempimenti necessari e ai finanziamenti messi a disposizione
da tutte le banche del Gruppo. Si conferma il ruolo determinante dei Confidi per favorire l'accesso al credito e incentivare l'utilizzo degli strumenti pubblici di garanzia, in particolare del fondo Centrale di Garanzia ex-legge 662/96, costituito per garantire le esposizioni finanziarie delleimprese ''economicamente sane'' (secondo i parametri UE) e per salvaguardare lapatrimonializzazione dei Confidi.

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