Credito: segni di miglioramento, ma resta difficile l'accesso

Credito: segni di miglioramento, ma resta difficile l'accesso

Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel terzo trimestre 2010 realizzato da Confcommercio in collaborazione con Format. Stabile la capacità delle imprese di far fronte al proprio fabbisogno finanziario.

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18 ottobre 2010
Sostanzialmente stabile la capacità delle imprese del terziario di far fronte al proprio fabbisogno finanziario nel terzo trim

Sostanzialmente stabile la capacità delle imprese del terziario di far fronte al proprio fabbisogno finanziario nel terzo trimestre del 2010: ci riesce quasi il 52% (percentuale analoga al trimestre precedente) e diminuisce leggermente la quota di imprese che dichiara di non farcela (11,3% contro il 13,7% del secondo trimestre); sostanziale stabilità anche per quanto riguarda la percentuale di imprese che si sono rivolte alle banche per chiedere un fido o rinegoziarne uno esistente (il 22,5% contro il 22,3%); segnali di parziale miglioramento sul versante dell’offerta di credito dove quasi il 60% delle imprese ha ottenuto il fido richiesto (nel secondo trimestre erano il 55%), sebbene vi sia ancora una quota consistente di imprese - quasi un quarto - che ha ottenuto un importo inferiore a quello richiesto o si è vista rifiutare del tutto la richiesta del finanziamento. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel terzo trimestre del 2010 realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche di Mercato.

 

 

 

Fabbisogno finanziario

 

Sostanzialmente stabile nel terzo trimestre del 2010 la capacità delle imprese del terziario di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. L’indicatore congiunturale è risultato pari a +3,1, contro il +2,4 del secondo trimestre del 2010. Le imprese che nei mesi di luglio, agosto e settembre 2010 hanno dichiarato di essere state in grado di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario, senza alcun problema, sono state il 51,6%, le imprese che hanno dichiarato di essere riuscite a farvi fronte, ma con qualche difficoltà, sono state il 37,2%, mentre quelle che hanno dichiarato di non essere riuscite affatto a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario sono state l’11,3%: una percentuale piuttosto alta. Le imprese che più delle altre sono riuscite a fare fronte al fabbisogno finanziario nel terzo trimestre sono state quelle del Nord-Est. L’andamento delle imprese del Nord-Ovest presenta un valore migliore rispetto a quello fatto registrare dalla media nazionale, ma peggiore rispetto a quello fatto registrare dalle medesime imprese nel corso del trimestre precedente. Stabile l’andamento del fabbisogno del credito presso le imprese del Centro Italia, mentre vedono peggiorare la propria condizione nel terzo trimestre dell’anno le imprese del Meridione.

La previsione delle imprese del terziario circa la capacità di riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario nei prossimi tre mesi (ottobre, novembre e dicembre) risulta leggermente peggiore rispetto a quella del trimestre precedente. L’indicatore previsionale è risultato pari a -1,4 (nel secondo trimestre dell’anno era pari a +4,0). Il pessimismo circa la capacità di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario prevale presso le imprese del Nord-Ovest e del Nord-Est, mentre le imprese del Meridione non prevedono un ulteriore peggioramento per i prossimi tre mesi.

 

 

Domanda e offerta di credito

 

La percentuale delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi che si sono rivolte agli istituti bancari per chiedere un fido o per rinegoziare un fido esistente è rimasta stabile nel terzo trimestre del 2010: essendo il 22,5%, contro il 22,3% del secondo trimestre del 2010. Le imprese che “meno delle altre” si sono rivolte al sistema bancario per ottenere il credito del quale avevano bisogno sono risultate quelle residenti nelle regioni del Nord-Est, del Centro Italia e del Meridione. Le imprese che “più delle altre” si sono rivolte alle banche per chiedere un fido o per rinegoziare un fido esistente sono state le imprese delle regioni del Nord-Ovest: sono state il 25,5% contro il precedente 15,6%.

Aumenta nel terzo trimestre del 2010 la percentuale delle imprese alle quali è stato accordato il fido che avevano chiesto (con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto), che è risultata pari al 59,4% (era pari al 55,1% nel secondo trimestre del 2010). La percentuale delle imprese alla quale è stato accordato il fido, ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto, è risultata pari nel trimestre al 17,5%, mentre la percentuale delle imprese che si sono viste rifiutare il credito è stata del 6,4%. Sommando insieme i due dati, l’irrigidimento nell’offerta del credito ha colpito nel terzo trimestre del 2010 il 23,9% delle imprese che si erano rivolte al sistema bancario. La medesima percentuale era pari al 24,4% nel secondo trimestre dell’anno.

Sempre nel corso del terzo trimestre di quest’anno, l’8,0% delle imprese che si sono rivolte alle banche è risultata ancora in attesa di conoscere l’esito della propria domanda, mentre l’8,7% ha dichiarato di essere intenzionata di rivolgersi alle banche per ottenere il credito del quale hanno bisogno nel prossimo trimestre.

 

Le imprese che hanno ottenuto un finanziamento dalle banche con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto prevalgono nelle regioni del Nord-Ovest, del Nord-Est e del Centro Italia, mentre invece sono risultate al di sotto della media nazionale nelle regioni del Sud Italia.

 

 

Offerta di credito

 

L’offerta di credito è stata analizzata in funzione dei seguenti indicatori:

il costo del finanziamento (tasso di interesse),

il costo dell’istruttoria e delle cosiddette “altre condizioni” (es. valuta, servizi accessori, ecc.),

le garanzie richieste dalle banche a fronte del finanziamento,

il costo dei servizi bancari nel loro complesso (es. costo delle tenuta del conto corrente).

L’analisi è stata effettuata esclusivamente presso le imprese che dispongono di un finanziamento per quanto concerne i primi tre indicatori, e presso tutte le imprese con riferimento al costo dei servizi bancari nel loro complesso.

 

Costo del finanziamento

 

Con il concetto di “costo dei finanziamenti” si intende il “tasso di interesse” dei finanziamenti resi disponibili dalle banche alle imprese.

L’indicatore del costo dei finanziamenti è risultato stabile (-14,6) nel terzo trimestre del 2010 rispetto a quanto rilevato nel secondo trimestre (-13,4). Il denaro è risultato più caro per le imprese residenti nelle regioni del Meridione (-31,4) e del Centro Italia (-5,5), dove però la situazione è migliorata rispetto al trimestre precedente. Il denaro è risultato meno caro per le imprese del Nord-Ovest (-9,5) e soprattutto del Nord-Est (+2,4).

 

Costo delle “altre condizioni”

 

Con il concetto di “altre condizioni” si intendono, a titolo di esempio, la valuta, il costo dei servizi accessori, e così via, associati ai finanziamenti concessi alle imprese.

Nel terzo trimestre del 2010 si rileva una sostanziale stabilità dell’indicatore che è risultato pari a -12,7, rispetto al precedente -12,9. Il costo delle “altre condizioni” è risultato meno elevato rispetto alla media nazionale presso le imprese residenti nelle regioni del Nord-Ovest, del Nord-Est, ed in diminuzione nelle regioni del Centro Italia. Si rileva al contrario un significativo peggioramento dell’indicatore congiunturale per quanto concerne le imprese del Meridione.

 

Garanzie

 

Sostanzialmente stabile l’indicatore relativo alla situazione delle garanzie richieste dalle banche a copertura dei finanziamenti concessi, secondo l’opinione delle imprese, nel terzo trimestre del 2010. L’indicatore congiunturale è risultato pari a -12,8, pressoché simile al precedente -13,1 dei tre mesi precedenti. La situazione delle garanzie richieste alle imprese del terziario da parte delle banche ha fatto registrare nel terzo trimestre dell’anno un peggioramento nelle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est ed una sostanziale stabilità (Meridione), quando non un miglioramento (Centro Italia) nelle altre regioni del paese.

 

Costo dei servizi bancari

 

L’analisi dei cosiddetti “costi dei servizi bancari” (es. tenuta conto, emissione disposizioni, pagamento effetti, movimenti di titoli, ecc.) è stata effettuata nel terzo trimestre presso tutte le imprese del terziario, e quindi non esclusivamente presso le imprese che disponevano di un finanziamento concesso da parte delle banche.

La situazione dell’andamento dei costi dei servizi bancari fa registrare un miglioramento nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti: l’indicatore congiunturale è risultato infatti pari a -10,4 rispetto al precedente -20,8.

In evidenza le percentuali delle imprese: l’1,4% delle imprese del terziario ha affermato che la situazione dei costi dei servizi bancari è migliorata rispetto ai tre mesi precedenti, l’11,8% ha segnalato che la situazione è peggiorata, mentre secondo l’86,8% la situazione è rimasta stabile.

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