Crisi di governo: si va alle urne a fine settembre

Crisi di governo: si va alle urne a fine settembre

Dopo la mancata fiducia dei 5 Stelle al decreto Aiuti e le dimissioni respinte, anche Lega e Forza Italia hanno ritirato l'appoggio al governo forzando Draghi alle dimissioni. Sangalli a Mattarella: “grazie per il costante richiamo all’unità e all’impegno”.

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25 luglio 2022

Tutto è cominciato il 14 luglio scorso con la non partecipazione del Movimento 5 Stelle al voto di fiducia in Senato sul decreto Aiuti. Un atto che aveva di fatto aperto la via a una crisi di governo, visto che il premier Draghi aveva già annunciato che senza il voto dei "grillini" non sarebbe stato possibile andare avanti. Dopo il voto a Palazzo Madama il presidente del Consiglio era salito al Quirinale per dimettersi, trovando però il "niet" di Mattarella che lo aveva rimandato in Parlamento.

E lì, ieri, Draghi aveva sottolineato che "serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il Paese. I partiti e voi parlamentari, siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi, e che poi si è affievolito?". Tutto inutile, perché alla fine di una giornata "di follia" (così l'ha riassunta il segretario del Pd Enrico Letta), la mancata partecipazione al voto di Lega, Forza Italia e M5S ha certificato la fine delle "larghissime intese" e quindi, con ogni probabilità, della legislatura. Draghi ha incassato comunque la fiducia da Pd, Leu Ipf, centro di Toti, ma con uno score totale di appena 95 sì. È un dato che lo ha portato ad annunciare davanti alla Camera la sua decisione di salire al Quirinale per comunicare al capo dello Stato le sue "determinazioni" dopo il voto in Senato. Accettate le dimissioni del premier, ora il governo "rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti".

Voto il 25 settembre, prima riunione delle Camere il 13 ottobre
 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il 21 luglio scorso il decreto di convocazione dei comizi elettorali per le elezioni del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati per il 25 settembre 2022 e quello di determinazione della data della prima riunione delle nuove Camere fissata per il 13 ottobre 2022.

Mattarella: "Situazione grave, spero nel contributo di tutti"

"Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l'ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell'interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione", ha commentato Mattarella subito dopo aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere. "Ho il dovere di sottolineare - ha quindi aggiunto - che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell'aumento dell'inflazione che, causata soprattutto dal costo dell'energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese. Interventi indispensabili, dunque, per fare fronte alle difficoltà economiche e alle loro ricadute sociali, soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni più deboli. Indispensabili per contenere gli effetti della guerra della Russia contro l'Ucraina sul piano della sicurezza dell'Europa e del nostro Paese. Indispensabili per la sempre più necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale. A queste esigenze si affianca - con importanza decisiva - quella della attuazione nei tempi concordati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno. Né può essere ignorato il dovere di proseguire nell'azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa". "Per queste ragioni mi auguro che - pur nell'intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale - vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo, riguardo agli aspetti che ho indicato; nell'interesse superiore dell'Italia", ha concluso il Capo dello Stato.

 

Sangalli a Mattarella: “grazie per il costante richiamo all’unità e all’impegno”

“Auguri di buon compleanno al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cui va il nostro ringraziamento per il suo costante richiamo al primato delle ragioni dell’unità nazionale e del comune impegno necessario per affrontare e superare le sfide complesse con cui il Paese è chiamato a confrontarsi in tempi così difficili”: così Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, in occasione dell’ottantunesimo compleanno del Capo dello Stato festeggiato il 23 luglio scorso.

 

Federazione Moda Italia: “serve una strategia straordinaria per incentivare la ripresa dei consumi”

Federazione Moda Italia-Confcommercio si dice fortemente preoccupata dei riflessi della crisi di Governo sul mondo delle imprese commerciali del fashion retail e sui cittadini. Per il presidente, Giulio Felloni, “la situazione è complicata per le imprese della moda e siamo perfettamente consapevoli che sarà ancor più complicata nel prossimo futuro a causa della costante crescita dei prezzi energetici e, di pari passo, dell’inflazione, che rischiano di creare insopportabili problemi alle tasche degli italiani e di mettere in ginocchio l’intera filiera della moda. Occorre agire e non pensare solo all’ordinario. Serve una forte responsabilità delle forze politiche e del Governo. Per questo, dopo il Tavolo della Moda e nella consapevolezza di essere entrati in un periodo di gestione degli affari correnti, abbiamo inviato al Mise una serie di proposte concrete per dare un nuovo impulso all’economia della moda in forte sofferenza e, ad oggi, minimamente ristorata nonostante le grandi perdite”. “In perfetta sintonia con quanto richiesto dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli – prosegue Felloni – le priorità che Federazione Moda Italia reputa urgenti per imprese e cittadini riguardano gli interventi sulla riduzione del caro energia, del cuneo fiscale nonché dell’aliquota massima dell’Iva del 22% su abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e articoli sportivi. Questo al fine di sostenere il potere di acquisto dei consumatori. In prospettiva è fondamentale, anche per il futuro dei nostri giovani e delle nostre città, facilitare il passaggio generazionale e la cessione di azienda o rami di azienda per dare continuità alle attività di famiglia o anche favorire l’inserimento di soggetti terzi, valorizzare e sostenere i negozi storici, incentivare l’apertura di negozi di moda con particolare attenzione alle imprese di giovani e femminili”.

 

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