Crisi: il governo lavora al decreto sviluppo, attesi tagli ai ministeri

Crisi: il governo lavora al decreto sviluppo, attesi tagli ai ministeri

Dalle liberalizzazioni alle semplificazioni, dal rilancio delle grandi opere a misure per le infrastrutture stradali e ferroviarie, è ampio il menù delle ipotesi per rilanciare la crescita.

DateFormat

27 settembre 2011

Il governo lavora alle misure per lo sviluppo e la crescita, una priorità per il Paese ormai avvertita da tutti. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha incontrato sulla questione i vertici della Lega,
mentre e' atteso per mercoledi' un nuovo round di confronto con le banche e Confindustria. Dalle liberalizzazioni alle semplificazioni, dal rilancio delle grandi opere a misure per le infrastrutture stradali e ferroviarie, e' ampio il menu' delle ipotesi per rilanciare la crescita. Il problema sono pero' le risorse e se il decreto dovra' essere a ''costo zero'', come piu' volte evidenziato dal governo, i tecnici tornano a vagliare le ipotesi circolate e poi scartate con le manovre estive: dalle
dismissioni di immobili pubblici alla rivalutazione delle rendite catastali, dalla patrimoniale a un'ulteriore stretta sulle pensioni. Un primo giro di tavolo potrebbe gia' esserci al Consiglio dei ministri di questa settimana ma per mettere a punto il pacchetto si punterebbe ancora ad una quindicina di giorni. Le misure per lo sviluppo dovrebbero trovare una sintesi all'interno della ''cabina di regia'', come ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Cabina che pero' prima potrebbe trovarsi ad affrontare una questione molto spinosa anche per gli equilibri interni allo stesso governo: la ripartizione dei 6 miliardi di tagli ai ministeri decisi con l'ultima manovra. Una cifra 'pesante', che si aggiunge alle riduzioni gia' subite dai dicasteri negli ultimi anni. Se la somma complessiva e' stata fissata, ed e' decisiva per il raggiungimento del pareggio di bilancio del 2013, ora e' atteso il decreto per la ripartizione dei tagli. A dire il vero
la manovra fissava l'attuazione di questa misura entro il 25 settembre ma e' immaginabile che per la quantificazione e definizione dei tagli che ciascun ministero dovra' subire sia necessario ancora un po' di tempo. Forse un paio di settimane, quando si comincera' a pensare anche alla Legge di Stabilita', quella che una volta si chiamava 'Finanziaria' e dovrebbe essere varata per la meta' di ottobre. Tornando ai tagli e' difficile pensare che ci siano dicasteri che possano uscire indenni da questo giro di vite, deciso per garantire la stabilita' finanziaria del Paese, e ciascuna amministrazione dovrebbe fare i conti con nuove restrizioni, dalle missioni alle sedi, dalle dotazioni degli uffici fino agli impegni internazionali. Una partita intrecciata (sviluppo, tagli e legge di stabilita') che si annuncia come banco di prova impegnativo per tutto il governo.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca