Crolla l'euro, i timori sui debiti Ue affossano le Borse

Crolla l'euro, i timori sui debiti Ue affossano le Borse

La moneta unica europea ha toccato i minimi degli ultimi otto anni sullo yen e degli ultimi quattro sul dollaro. La speculazione finanziaria basata sulle vendite allo scoperto deprime i listini di tutta Europa.

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26 maggio 2010
Crolla l’euro, ai minimi da 4 anni sul dollaro, coi rinnovati timori sul debito pubblico dei paesi Pigs (Portogallo, Irlanda,

Crolla l’euro, ai minimi da 4 anni sul dollaro, coi rinnovati timori sul debito pubblico dei paesi Pigs (Portogallo, Irlanda, Spagna e Grecia), mentre l’Italia è costretta a una manovra correttiva triennale da 24 miliardi di euro per non finire nella lista nera. Immediata la reazione delle Borse, che, dopo aver provato a tirare il fiato nella seduta di ieri, hanno mandato in fumo 113 miliardi di euro. Maglia nera a Milano, con una perdita del 3,4% dopo essere arrivata a cedere quasi il 5% in mattinata, seguita da Madrid

(-3,05%) tra le piazze principali. Solo Atene (-3,7%) e Dublino (-3,8%) hanno fatto peggio. Sotto pressione anche Wall Street, nonostante dati macroeconomici migliori delle attese degli analisti, che ha scontato, oltre ai timori sull’Europa, anche il riaccendersi delle ostilità tra le due Coree. La tensione non ha risparmiato i titoli di stato, con il bund decennale tedesco al rendimento minimo dal 1989 (2,6%), mentre il differenziale degli analoghi titoli italiani è salito a 128 punti, quello spagnolo a 143 punti e quello greco a 514 punti. Una vera e propria miscela esplosiva, che secondo le sale operative ha alimentato una speculazione finanziaria basata sulle vendite allo scoperto. L’ennesimo gioco al ribasso su cui le Consob europee hanno acceso un faro, pronte a intervenire, se necessario, in maniera coordinata.

Il cortocircuito che ha colpito ieri le Borse si chiama comunque euro, la moneta unica europea giunta ai minimi degli ultimi 8 anni sullo yen e degli ultimi 4 anni sul dollaro, che ha spinto gli investitori monetari a dirottare i propri portafogli sulle altre divise di riferimento, mentre c’è chi scommette sulla parità con il biglietto verde. Dalla Spagna si è esteso poi l’allarme sulle banche, a seguito della decisione di sabato scorso della Banca Centrale iberica di assumere il controllo di Cajasur, che con altre 3 casse di risparmio spagnole ha siglato un protocollo d’intesa per una fusione che potrebbe dare vita al terzo gruppo bancario e al quinto gruppo finanziario spagnolo.

 

 

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