Crollano i contratti a termine nel primo trimestre del 2020

Crollano i contratti a termine nel primo trimestre del 2020

Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell'occupazione di Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal. Al 31 marzo diminuzione di 239mila attivazioni di rapporto di lavoro dipendente (-44mila a tempo indeterminato e -195mila a termine).

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19 giugno 2020

Il primo trimestre dell'anno è caratterizzato da un "progressivo sensibile rallentamento" della dinamica delle posizioni lavorative, emerso a ridosso del primo provvedimento del 23 febbraio e ulteriormente aggravato a marzo. Dopo una "sostanziale stabilità" delle posizioni a gennaio e febbraio, con l'emergenza sanitaria e il conseguente lockdown a marzo si registra la "progressiva perdita" di posizioni lavorative fino a circa 220mila in meno rispetto alla dinamica dei flussi dei primi tre mesi del 2019. E' quanto rileva la nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell'occupazione di Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal.

A pesare sulla riduzione ha concorso in misura maggiore la contrazione delle nuove attivazioni cui si somma, con il perdurare dell'emergenza sanitaria, la mancata proroga o rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza nel periodo. Se infatti fino alla seconda decade di febbraio l'andamento delle posizioni lavorative a tempo indeterminato e determinato era analogo, a partire dai primi di marzo la forbice tra le due tipologie contrattuali si amplia progressivamente a sfavore delle seconde. Nel complesso, al 31 marzo rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, si riscontra una diminuzione di 239mila attivazioni di rapporto di lavoro dipendente (-44mila a tempo indeterminato e -195mila a termine).

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