Dal 15 febbraio si torna a sciare nelle regioni gialle

Dal 15 febbraio si torna a sciare nelle regioni gialle

Il Cts ha dato il suo ok alla riapertura degli impianti sciistici escludendo quelli situati nelle regioni in zona arancione.

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5 febbraio 2021

Il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera alla possibilità di far ripartire gli impianti sciistici a partire dal 15 febbraio, ma solo nelle Regioni in fascia gialla. A oggi quindi sarebbe esclusa, tra le zone alpine, la Provincia Autonoma di Bolzano, che è ancora in area arancione.

Gli esperti hanno dunque bocciato la proposta delle regioni in base alla quale gli impianti avrebbero potuto riaprire anche in zona arancione, con una capienza ridotta al 50% su funivie, cabinovie e seggiovie e l'utilizzo obbligatorio di mascherine Ffp2. 

 

Stazione sciistiche, Confcommercio Lombardia: “Bene la riapertura”

In vista della riapertura degli impianti nelle stazioni sciistiche, Confcommercio Lombardia ribadisce la necessità, in questo periodo di incertezze, di un piano organizzato per rimettere in moto il settore.

“Accanto al sollievo - ha spiegato l’Associazione in una nota - il sentimento prevalente tra gli operatori è quello della prudenza, perché è chiaro che è complesso pianificare il riavvio delle attività con restrizioni che cambiano nell’orizzonte di due settimane si tratta di veri e propri “cluster” di imprese, dagli alberghi ai ristoranti, dalle scuole di sci alla logistica e alle attività commerciali, fortemente interconnesse e altamente specializzate”.

In Lombardia, l’economia della montagna, vale oltre 500 milioni di euro ogni  anno, con 2,2 milioni di presenze. Confcommercio Lombardia ha quindi deciso di sostenere la richiesta degli assessori regionali Guidesi, Magoni e Sertori, di accogliere i clienti degli alberghi nei ristoranti nelle vicinanze delle strutture ricettive: “Una scelta di puro buon senso - ha ribadito l’Associazione - al centro deve esserci sempre l'attenzione ai clienti che, altrimenti, si ritroverebbero senza un servizio essenziale e allo stesso tempo tanti alberghi privi di ristorante si  vedrebbero tagliati fuori da ogni possibilità di riaprire”. La ristorazione serale rimane un aspetto importante per il turismo: “non è pensabile - ha spiegato Confcommercio Lombardia - che si sia incentivati a passare  un fine settimana in montagna se non si sa dove cenare o si è costretti a farlo restando chiusi in camera”.

“Per noi la prospettiva resta quella della ristorazione, per tutti, aperta sino alle 22, ma per le attività della montagna, dove tutto si tiene, diventa un tema ancora più delicato", ha concluso Confcommercio Lombardia.

 

Di

Veronica Mancino

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