Cuneo fiscale giù dal 2014

Cuneo fiscale giù dal 2014

I ministri Saccomanni e Giovannini confermano da Cernobbio che a partire dall'anno prossimo sarà alleggerita la forbice tra quanto i datori di lavoro pagano e quanto effettivamente finisce invece nelle buste paga dei dipendenti. Tra le ipotesi anche uno "scambio" con l'aumento Iva.

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9 settembre 2013

La fiscalità sul lavoro sarà tra le questioni al centro della legge di stabilità attesa ad ottobre, con il taglio del cuneo fiscale. La conferma è arrivata anche da Cernobbio, dove della questione hanno parlato sia il ministro del Lavoro Enrico Giovannini e quello dell'Economia Fabrizio Saccomanni, che ha inoltre fatto il punto sulla messa in opera di questi provvedimenti proprio in un incontro con il premier, Enrico Letta, a margine del workshop Ambrosetti. ''La decontribuzione, che è un modo diverso di parlare di cuneo fiscale, sarà oggetto di esame e valutazione nell'ambito della predisposizione della legge di stabilità che diventa lo strumento chiave per portare avanti la strategia di crescita economica'', ha detto Saccomanni ricordando che ''fin dall'inizio'' il governo si è posto come obiettivo proprio quello di ridurre le tasse sul lavoro. E' evidente però che una riduzione ''violenta'' del cuneo, tutta concentrata nel 2014, non è pensabile, ''bisogna essere realistici e prendere decisioni pluriennali'', ha fatto presente Giovannini. A partire dal 2014 ci sarà dunque un alleggerimento progressivo del cosiddetto cuneo, ovvero la forbice tra quanto i datori di lavoro pagano e quanto effettivamente finisce invece nelle buste paga dei dipendenti. Al momento si ragiona su un primo intervento di un paio di miliardi di euro, che vedrebbe un alleggerimento dei contributi Inail e altri contributi non previdenziali. E per avere risorse, che in questo caso non possono che essere strutturali, si ragiona su uno scambio tra cuneo e Iva. Già per evitare l'aumento di un punto dell'aliquota per l'ultimo trimestre di quest'anno occorrerà reperire un miliardo. Se nel 2014 si vuole puntare alla riduzione delle tasse sul lavoro sarebbe inevitabile lasciare, come già previsto dalla legge, lievitare l'imposta sui consumi. Ma è solo una delle ipotesi in mano ai tecnici; in vista della legge di stabilità di ottobre ''le simulazioni vengono fatte non solo a livello macro ma anche a livello micro, rispetto alla distribuzione del reddito. I consumi devono ripartire dando spinta a chi ha piu' alta propensione ai consumi'', ha specificato Giovannini. Il taglio dunque sarà per il prossimo anno ''selettivo'', anche se nel lungo periodo l'obiettivo resterebbe quello dell'alleggerimento della componente del lavoro sulla base Irap. Per quanto riguarda i contributi Inail, il taglio potrebbe in un primo tempo riguardare le aziende che non hanno avuto infortuni sul lavoro. Al vaglio anche tutti i contributi 'minori', come quelli per la cig o per la maternità. Si ragiona anche su possibili incentivi fiscali al salario di produttività. Dovendo fare delle scelte si valuta anche di premiare le aziende che intendono 'crescere' con la detassazione degli utili reinvestiti. Si tratta di un ventaglio di ipotesi ancora ampio sul quale c'e' stato, prima del G20 di San Pietroburgo, solo un primo confronto tra il premier Enrico letta e il ministro dell'Economia Saccomanni. Ma a partire già dalla prossima settimana si dovrebbe cominciare a stringere sull'elaborazione delle misure.

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