Cuneo fiscale: il taglio cuneo costa 1,7 miliardi per ogni punto

Cuneo fiscale: il taglio cuneo costa 1,7 miliardi per ogni punto

Secondo uno studio Unioncamere-Cer, un eventuale taglio di cinque punti, come proposto dal leader dell'Unione Romano Prodi, avrebbe un costo pari a 8,5 miliardi di euro (- 11,5 miliardi di prelievo contributivo e +3 miliardi di maggiori imposte).

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16 marzo 2006
CUNEO FISCALE: UNIONCAMERE, OGNI PUNTO RIDUZIONE COSTA 1,7 MLD EURO =

Cuneo fiscale: il taglio cuneo costa 1,7 miliardi per ogni punto

 

Il taglio del cuneo fiscale costa alla finanza pubblica circa 1,7 miliardi per ogni punto  percentuale. E' quanto calcola uno studio Unioncamere-Cer, secondo cui un eventuale taglio di cinque punti, come proposto dal leader dell'Unione Romano Prodi, avrebbe un costo pari a 8,5 miliardi di euro.

Lo studio consiste in un esercizio di simulazione condotto sulla distribuzione degli effetti territoriali, settoriali e dimensionali di una riduzione generalizzata del cuneo contributivo a carico delle imprese. L'onere stimato di 8,5 miliardi di euro si compone di una riduzione del prelievo contributivo di circa 11,5 miliardi di euro, parzialmente  compensata dalle maggiori imposte pari a circa 3 miliardi di euro, risultanti dal corrispondente aumento dei redditi di impresa. Si scopre così che, limitandosi alle sole società di capitale - a cui andrebbe oltre il 70% del beneficio complessivo della riduzione - le grandi imprese assorbono circa il 40% delle risorse. In rapporto al valore aggiunto generato dall'impresa, tuttavia, il provvedimento avrebbe una maggiore incidenza nelle  società di dimensioni minori, ad esclusione delle micro imprese (fino a 5 addetti). L'intervento riguarda una larga maggioranza delle società di capitali, più elevata nei settori manifatturiero e dei trasporti in cui la percentuale delle imprese avvantaggiate supera l'85%. Quanto alla distribuzione geografica, è relativamente più ampia al Sud la 'fetta' delle imprese avvantaggiate - il 68% di tutte le società dell'area, contro il 64% del Nord e il 63% del Centro - ma in termini assoluti oltre i due terzi di tutto il beneficio netto previsto dalla norma andrà alle imprese del Nord.

 

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