Da professionisti e imprese allarme sulle novità Iva

Da professionisti e imprese allarme sulle novità Iva

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5 febbraio 2015

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale sullo split payment riaccende le polemiche sul nuovo metodo di versamento dell'Iva da parte delle pubbliche amministrazioni. Il meccanismo, introdotto dalla legge di stabilità 2015 e in vigore dal primo gennaio, prevede infatti che gli enti pubblici versino direttamente all'erario l'imposta sul valore aggiunto che è stata addebitata dai loro fornitori, ai quali viene pagato Il corrispettivo al netto dell'Iva. Sullo split payment il ministero dell'Economia ha bruciato le tappe: ancor prima di incassare l'ok dalla Commissione Ue, è già stato pubblicato il decreto in Gazzetta, segno di un ottimismo dovuto all'esito degli incontri preliminari dai quali è emerso che il parere positivo dall'Europa dovrebbe arrivare tra 40-45 giorni. Ma - nel caso di bocciatura da parte di Bruxelles -il Governo ha già pronto il piano b: nella legge di stabilità è prevista una clausola di salvaguardia che farebbe scattare dal 30 giugno un aumento del prezzo dei carburanti in grado di garantire, sotto la voce lotta all'evasione, ben 988 milioni di euro. In attesa di capire cosa deciderà la Ue, professionisti, imprese e costruttori esprimono, in queste ore, tutte le loro perplessità sul meccanismo di "scissione" del pagamento da parte della Pa. Anche Rete Imprese Italia chiede l'intervento del governo per eliminare l'onerosa procedura burocratica necessaria per il rimborso dell'Iva che sia lo split payment sia il reverse charge impongono. "L'ampliamento del reverse charge e l'introduzione dello split payment - spiega il presidente di Rete Imprese Italia, Daniele Vaccarino - presentano un conto insostenibile per le imprese L'impossibilità di dedurre l'Iva sulle vendite genera uno squilibrio nella gestione finanziaria a breve delle imprese". In più, si genera il paradosso che, per evitare di accumulare crediti con l'erario, diventa vantaggioso effettuare gli acquisti all'estero in regime di esenzione. "Così - aggiunge Vaccarino - per recuperare gettito si danneggerebbe anche l'economia nazionale. Per questo Rete Imprese Italia chiede al Governo di correggere il tiro "evitando di colpire indiscriminatamente tutte le imprese per colpire gli evasori".

Tratto dal Sole 24 Ore del 5 febbraio 2015

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