Dai fioristi appello al Parlamento: "basta abusivi"

Dai fioristi appello al Parlamento: "basta abusivi"

Federfiori e Assofioristi hanno incontrato le deputate Susanna Cenni (Pd) e Catia Polidori (Pdl) per discutere una proposta di legge sulla regolamentazione della professione.

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12 giugno 2013

Basta con l'abusivismo e le continue liberalizzazioni che hanno svilito una figura professionale, quella del fiorista, che altrove in Europa (Germania, Olanda e Belgio), è tutelata anche da un'adeguata formazione professionale. E' quanto hanno detto le delegazioni di Assofioristi Confesercenti e Federfiori Confcommercio ai parlamentari Susanna Cenni (Pd) e Catia Polidori (Pdl), nel corso di un incontro fissato per discutere una proposta di legge sulla regolamentazione della professione di fiorista, da tempo sostenuta dalle due associazioni. Quella del fiorista, hanno ribadito le associazioni di categoria, è una figura professionale di grande valore economico (sono circa 30.000 le aziende in Italia) e culturale, da regolamentare per legge così come avviene in tanti Paesi europei. "L'incontro - commentano in una nota congiunta le due associazioni - è stato proficuo e segna l'inizio di un percorso. Ringraziamo le due parlamentari per la collaborazione e la sensibilità dimostrata nel recepire le nostre problematiche e per i preziosi suggerimenti". "Le nostre associazioni - scrivono poi Assofioristi e Federfiori - si battono da anni per valorizzae la figura professionale del fiorista, che negli ultimi anni è stata completamente sottovalutata, per non dire umiliata, dalle continue liberalizzazioni che hanno contribuito soltanto a sviluppare l'abusivismo commerciale, rendendo questo settore appetibile anche a settori che nulla hanno a che vedere con la correttezza economica".  "In Italia - sottolineano ancora - tutti, ma proprio tutti, possono vendere fiori: associazioni onlus, agricoltori, aziende produttrici che vendono a coloro che non hanno partita Iva, soggetti che non hanno la competenza per farlo, perché da una parte non vige un efficiente sistema di controllo, e dall'altra non esiste una legge di riferimento che individui e determini i soggetti che possono espletare tale attività". "I nostri imprenditori - concludono i fioristi - chiedono rispettoe attenzione per un comparto che è presente con circa 30mila aziende e che dà lavoro a migliaia di famiglie: una legge che definisca le competenze è urgente e doverosa. Non basta una partita Iva per chiamarsi fiorista: questa professione è fra le più antiche e le più difficili, serve preparazione, competenza, qualificazione scolastica e in alternativa un'apposita preparazione istituita con corsi regionali. Vogliamo adeguarci all'Europa e restituire alla categoria da noi rappresentata l'orgoglio e la stima di cui merita, la qualificazione professionale poi deve di pari passo accompagnare l'attività in tutta la sua esistenza, così come avviene in tutto il mondo. Riteniamo fondamentale che questa nostra proposta sia appoggiata dai rappresentati del nostro Parlamento e dalle Regioni che hanno la competenza legislativa in merito".

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