Arriva la "rivoluzione" della fattura elettronica

Arriva la "rivoluzione" della fattura elettronica

Dal 31 marzo la carta non servirà più per incassare i crediti verso la Pa. Fatturazione elettronica obbligatoria nei confronti di scuole, università, camere di commercio, aziende del servizio sanitario nazionale e autorithy indipendenti, oltre naturalmente agli enti locali. Ogni anno si contano circa 65 milioni di fatture indirizzate a 40 mila uffici della Pubblica Amministrazione.

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10 marzo 2015

 

I commercialistisi preparano alla sfida della fattura elettronica che dal 31 marzo sarà obbligatoria per tutte le forniture (800mila sono i contraenti stabili con la pubblica amministrazione e circa 2 milioni quelli saltuari) alla Pa che valgono circa 65 milioni di documenti. Una sfida che passa da (modesti) investimenti economici in studio e, soprattutto, dalla consapevolezza che si tratta un servizio importante da dare alle imprese nell'ambito della consulenza globale; imprese allettate anche da offerte a prezzo stracciato di servizi online. Il tutto in vista del vero "pericolo-opportunità" rappresentato dall'estensione dell'obbligo di fatture elettroniche anche tra soggetti privati: a quel punto si presenterà il rischio dell'effetto "73o precompilato", con l'agenzia delle Entrate in grado, gestendo il ciclo attivo e passivo, di mandare direttamente alle imprese il quadro RG; anche se, ovviamente, non tutti i costi saranno determinabili con certezza, a partire dagli ammortamenti, per proseguire con i soggetti come i professionisti che hanno una contabilità legata alla cassa e non alla competenza Per ora, limitandosi all'impatto non piccolo dell'obbligo verso la pubblica amministrazione (ogni anno si contano circa 65milioni di fatture indirizzate a 4omila uffici della Pa), si registrano percezioni e preoccupazioni diverse all'interno del mondo dei professionisti. «Il rapporto tra commercialista e cliente è fiduciario - spiega Roberto Cunsolo del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili di cui è tesoriere e per il quale segue le questioni legate alla fattura elettronica - e la contabilità e l'assistenza non la si delega certo per pochi euro. Del resto già oggi noi monitoriamo moltissime Pec e facciamo tante operazioni che le imprese potrebbero fare da sé. E sulla fattura elettronica succederà la stessa cosa». Anche per questa ragione il Consiglio nazionale ha messo a punto una proposta per gli iscritti che prevede u fatture gratuite e le altre a pagamento a una cifra vicina a un euro ciascuna per il servizio di emissione e conservazione per io anni. E chiaro che a questo proposito i professionisti sono di fronte alla scelta se dotarsi, per i propri clienti, di software personali con un costo - stima il presidente di Assosoftware, Bon-figlio Mariotti - compreso tra i 200 e i mille euro a seconda del tipo di contratto che si sceglie, oppure aderire a offerte di soggetti che gestiscono piattaforme organizzate. E a questo proposito va sottolineato che i professionisti "delegano" dati importanti che vanno conservati per un periodo lungo e hanno rilievo fiscale. Il portale messo a punto dal Consiglio nazionale , peraltro, si aggancia anche alla piattaforma di certificazione dei crediti della Pa e si avvale, come partner tecnologico, di Sia, il gruppo informatico leader italiano nei servizi finanziari e nei sistemi di pagamento partecipato a142% dal Fondo strategico italiano e per il restante in mano alle banche. Nessun problema per i professionist i,quindi? Non proprio. Non mancano, tra i commercialisti, le voci discordanti e che sottolineano sia le complicazioni oggettive che già oggi si rinvengono (ad esempio con il doppio registro per le fatture digitali e quelle "analogiche") sia il fatto che sono in atto "migrazioni" da professionisti che non fanno fatture elettroniche a professionisti che invece offrono il servizio. Oppure di clienti, che pur di non mettersi nel "giro" della fatturazione preferiscono lasciar perdere la pubblica amministrazione come cliente. 

tratto da "Il sole 24 Ore" di Giorgio Costa

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