Dal Messaggero: "Taglio Irpef, giù di un punto l'aliquota 23%"

Dal Messaggero: "Taglio Irpef, giù di un punto l'aliquota 23%"

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19 luglio 2016

Taglio di un punto dell'aliquota più bassa dell'Irpef (che scenderebbe da 23 al 22%) per aumentare i redditi di tutti i contribuenti di 150 euro annui gratificando però maggiormente, in termini relativi, le classi sociali medio-basse. E questa l'ultima ipotesi accarezzata dal premier Renzi e dal suo entourage in vista della legge di Stabilità 2017. Palazzo Chigi sogna una riforma fiscale molto più ambiziosa ma le condizioni macro-economiche, anche alla luce della Brexit, restano complicate. Tuttavia il governo punta a dare comunque un segnale anche perché, per stessa ammissione dei collaboratori di Renzi, le varie misure tributarie messe in campo finora (gli 80 euro, il taglio dell'Irap, la cancellazione della Tasi sulle prime case e la decontribuzione sui neo-assunti) non hanno sfondato come si sperava nell'opinione pubblica. Servono 2,1 miliardi di euro per ridurre l'aliquota Irpef oggi posizionata al 23% e nei progetti dell'esecutivo quei soldi potrebbero saltar fuori da nuovi tagli di spesa da realizzare il prossimo anno. Di questa riduzione dell'ultimo scaglione (sotto i 15 mila euro di reddito) beneficerebbero indistintamente tutti i 41 milioni di contribuenti sottoposti a imposizione diretta ma, per effetto della progressività che caratterizza il sistema fiscale italiano, l'impatto più concreto e visibile riguarderebbe i portafogli dei contribuenti posizionati sulla curva più bassa dell'Irpef (…) 

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