Il terziario lombardo ha già perso almeno 1,7 miliardi

Il terziario lombardo ha già perso almeno 1,7 miliardi

La Confcommercio regionale ha fatto il conto dei danni causati dalle chiusure alternate a causa delle zone rosse, gialle e arancioni. Massoletti: "il tempo per la tenuta del sistema economico è quasi scaduto".

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4 marzo 2021

Almeno 1,7 miliardi di euro. E’ il conto di Confcommercio Lombardia sulle perdite del terziario regionale a seguito delle chiusure alternate per zone rosse, gialle e arancioni dall’inizio del 2021.

“Una cifra enorme, e approssimata per difetto, per la quale le imprese ancora non hanno ricevuto ristori e non sanno con precisione quando li avranno. La stima – ha spiegato il vicepresidente vicario, Carlo Massoletti - comprende le perdite subite per ogni grado di chiusura partendo dall’assunto che anche nella fascia con meno restrizioni, quella gialla, ci sono perdite dovute, ad esempio, alla chiusura serale delle attività di ristorazione. Occorre sottolineare, inoltre, che nel conto è compresa anche la perdita per la settimana di zona rossa inflitta alla Lombardia per errore, dal 17 al 23 gennaio, nel pieno della stagione dei saldi e per la quale aspettiamo che il danno venga risarcito”.

Il conto di Confcommercio Lombardia è arrivato alla vigilia dell’ingresso in arancione “scuro” per la regione. “Sarà un altro durissimo colpo e sullo sfondo, restano anche le pesantissime perdite del turismo, basti pensare ad alberghi e agenzie di viaggi. Non direttamente legato alle chiusure ‘per fasce’, ma, anche in questo caso, parliamo di fatturati crollati dell’80%”, ha aggiunto Massoletti.

Confcommercio Lombardia chiede, quindi, che si faccia in fretta con il nuovo Decreto Sostegni: “bisogna fare presto: l’ultimo intervento di ristoro risale a dicembre. Il tempo è la vera discriminante per la salvezza, l’unico salvagente in grado di impedire alle imprese di affondare e di poter avere lo slancio necessario per sfruttare i primi fondi del PNRR che arriveranno nei prossimi mesi. Auspichiamo che le risorse siano sufficienti e i ristori, quindi, arrivino per tutti i settori colpiti e a tutte le imprese che hanno subito calo di fatturato, senza distinzione. Senza dimenticare che gli imprenditori sono schiavi di una continua incertezza che ha una ricaduta devastante, anche in termini psicologici. E’ chiaro, infine, a tutti che l’orizzonte debba essere quello di un ritorno alla normalità: per questo occorre accelerare la campagna vaccinale. Il tempo per la tenuta del sistema economico è quasi scaduto”, ha concluso il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia.

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