Confcommercio: "Per ora poche criticità, sembra la strada giusta"

Confcommercio: "Per ora poche criticità, sembra la strada giusta"

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3 gennaio 2019
La nuova era per il fisco è iniziata: dall'alba del 2019 è entrato in vigore l'obbligo della fattura elettronica per le aziende, i professionisti e gli artigiani titolari di partita Iva residenti in Italia. I primi segnali sembrano positivi anche se non tutto sembra andare per il verso giusto. "Molte imprese sono ancora impreparate - ha sottolineato ad esempio Confcommercio Nuoro Ogliastra - forse si è sottovalutato l'evento nella speranza che ci potesse essere un rinvio, ma così non è stato e pertanto occorre ricorrere ai ripari in tempi rapidi". "In questi due giorni sono state decine le chiamate e le email che abbiamo ricevuto nei nostri uffici da imprenditori che hanno chiesto chiarimenti e ci hanno da subito richiesto di supportarli in questa fase di 'start up'. Forse occorreva un po' più di tempo o scegliere delle soluzioni graduali per introdurre le imprese a questa importante innovazione, in molti casi anche onerosa, invece si è scelto di fare tutto e subito ed è prevedibile che in questi primi mesi ci sarà una rincorsa ad imparare come fare. Occorre ricordare che per i primi sei mesi non sono previste sanzioni pertanto pur di stare dentro il periodo IVA, ma certamente il tempo per stare a guardare è finito". I dubbi per l'applicazione, dunque, restano, importanti, soprattutto dal punto di vista pratico, ma per ora la maggior parte degli operatori di settore rassicurano sulla situazione. "E' appena partita, ma al momento non ci sono particolari criticità", spiega a LaPresse il responsabile fiscale di Confcommercio Vincenzo De Luca. 
 
Dottor De Luca, come procede questo primo periodo?
Noi già da tempo abbiamo attivato presso le nostre società di servizi tutte le strutture per fornire alle imprese la migliore assistenza. Il nostro sistema è pronto, la e-fattura obbligatoria è un cambiamento epocale e serviva un periodo di sperimentazione. Ma grazie al dl fiscale tutto questo è realtà: su nostra proposta è stata infatti approvata una moratoria delle sanzioni fino al 30 settembre. Così tutti, grandi e piccoli, affronteranno la misura con maggiore tranquillità.
 
Quanti soggetti sono coinvolti dalla nuova misura?
L'obbligo riguarda tutti i titolari in Italia di una partita Iva, escludendo il regime forfettario. Quindi, secondo i nostri primi dati, sono circa 3 milioni. Io al momento non ho ricevuto alcuna segnalazione, ma i nostri territori sono in grado di fornire assistenza. Non escludo problemi operativi nei primi mesi, ma siamo pronti a fronteggiarli.
 
La e-fattura era davvero necessaria? 
Asssolutamente sì, è un processo irreversibile perché la digitalizzazione stessa nel Fisco è irreversibile. E' un percorso importante, che prevede anche dal primo gennaio 2020 l'obbligo di  trasmissione telematica dei corrispettivi. E' un vero e proprio fisco telematico.
 
Cosa cambia per le imprese?
L'obiettivo è ridurre gli oneri a carico delle imprese, semplificando la vita a tanti soggetti. La e-fattura non serve solo per contrastare l'evasione fiscale in materia di Iva (che ci costa 35 milairdi l'anno), ma è necessaria per semplificare. Di certo non è un processo semplice, ma ci siamo. Ovviamente ci saranno degli aggiustamenti in corso: ci aspettiamo per esempio che il governo intervenga per eliminare una serie di adempimenti - come lo split payment - che con la e-fattura non devono più esistere.
 

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