Debiti, 4.500 Pa inadempienti

Debiti, 4.500 Pa inadempienti

Secondo l'ultimo censimento del ministero dell'Economia, aggiornato al 17 novembre, quasi metà delle istanze di certificazione, in termini di importo, riguarda gli enti locali (Province e Comuni) per oltre 4,6 miliardi su 9,3 miliardi totali.

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21 novembre 2014

 

Ancora dieci giorni e poi tutte le Pubbliche Amministrazioni dovrebbero aver risposto alle oltre 20mila imprese che hanno richiesto la certificazione dei loro crediti commerciali. Doveroso usare il condizionale, visti i numerosi casi di ritardo segnalati dalle imprese. Secondo l'ultimo censimento del ministero dell'Economia, aggiornato al17 novembre, quasi metà delle istanze di certificazione, in termini di importo, riguarda gli enti locali (Province e Comuni) per oltre 4,6 miliardi su 9,3 miliardi totali: 50.107 domande presentate su 86.751 totali Ammonta invece a 1,7 miliardi l'importo delle istanze relative agli enti del servizio sanitario e a 1,4 miliardi quello di Regioni e Province autonome per debiti diversi dalla sanità. Il restante va riferito ad amministrazioni statali ed enti pubblici vari. Le certificazioni in questione sono determinanti affinché le imprese possano richiedere alle banche la cessione del loro credito in modalità pro soluto (il cedente non deve rispondere dell'eventuale inadempienza del debitore) con il supporto dellagaranzia statale. 11 decreto 66/2014 che ha introdotto questa possibilità aveva fissato come termine per le domande, da caricare sulla piattaforma telematica del ministero dell'Economia, 1131 ottobre. Ogni amministrazione è tenuta a pronunciarsi entro 30 giorni, quindi le ultime risposte teoricamente dovrebbero giungere al massimo entro la fine di novembre. Il bilancio però non è ancora soddisfacente. Nel suo ultimo monitoraggio, il ministero dell'Economia ha elencato le amministrazioni perle quali, in base ai dati aggiornati sulla piattaforma elettronica, risultano pendenti istanze di certificazione oltre il termine prefissato di 3o giorni. Sono ben 4.522 i debitori che hanno sforato i tempi per un totale di 14.801 domande con un controvalore di oltre 1,3 miliardi. C'è un po' di tutto nella lista degli inadempienti: ministeri, Regioni, Province, Comuni, aziende ospedaliere, comunità montane, università, scuole, anche sedi dell'Agenzia delle Entrate, reparti della Guardia di Finanza. 

 

tratto da "Il Sole 24 Ore" di Carmine Fotina 

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