Dl Irpef: arriva il bonus da 80 euro, confermato il "taglio" Irap

Dl Irpef: arriva il bonus da 80 euro, confermato il "taglio" Irap

Al termine del Consiglio dei Ministri, il premier Renzi ha illustrato il decreto legge "Per un Italia coraggiosa e semplice". Cancellati i tagli a sanità e istruzione. Interventi su F35 e auto blu ai ministeri. Fissato il tetto agli stipendi dei manager. Padoan: "Il dl Irpef irrobustisce una crescita che già c'è".

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18 aprile 2014

 

I "mitici" 80 euro in busta paga da maggio, per "10 milioni di lavoratori". Il presidente del Consiglio Matteo Renzi scende in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri e con 10 tweet ("per le slide, questa volta - ammette - non c'e' stato tempo) illustra il decreto legge 'Italia coraggiosa'. "Parola mantenuta, alla faccia dei gufi e dei rosiconi", dice, spiegando di aver preferito rinviare il bonus per gli incapienti e le novita' per gli autonomi pur di approvare la misura cosi' come l'aveva annunciata nelle scorse settimane. I ''denari", sottolinea poi, sono "strutturali" e se per il 2015 non sono scritti nero su bianco nel decreto saranno indicati, assicura, nella Legge di Stabilita'. Renzi ha anche confermato il taglio dell'Irap:"Riduciamo l'Irap del 10% attraverso misure strutturali per le aziende private" Tetto di 240 mila euro agli stipendi dei manager e degli "alti magistrati" (la norma 'Olivetti'), tagli alla Difesa per 400 milioni, di cui 135 milioni di euro arriveranno dagli F35, risorse dall'aumento della tassazione delle plusvalenze di Bankitalia (la voce piu' corposa quest'anno con 1,8 miliardo) e dagli introiti Iva ma anche dal pacchetto sobrieta' e dalla centralizzazione degli acquisti di beni e servizi: si tratta in tutto di risparmi per 6,9 miliardi quest'anno che raddoppiano l'anno prossimo. E' una "rivoluzione", secondo il premier, quella che e' cominciata, in grado di ridare "soldi ma soprattutto speranza e fiducia agli italiani". E per questo che si chiedono sforzi a chi finora la cinghia non l'ha tirata, dai dirigenti alle toghe. Anche se questo porta polemiche: "Non ho paura - assicura Renzi - di dire che mettere un tetto agli stipendi delle toghe non e' un attacco alla indipendenza della magistratura". E poi rivolto all'Anm: "Io non commento le sentenze - aggiunge - e mi aspetto che i giudici non commentino il processo di formazione delle leggi che li riguardano". Le leggi, "esattamente come le sentenze, si rispettano - e' pero' la replica in serata del presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli - ma si possono commentare". Tra quelli che dovranno fare la loro parte, anche la Rai: "E' chiamata a concorrere al risanamento con 150 milioni di euro, e' autorizzata a vendere Rai Way e a riorganizzare le sedi regionali. Ma - concede Renzi - decidera' lei che cosa fare". Con in testa la "semplificazione" della macchina amministrativa poi il governo ha deciso di sforbiciare le municipalizzate che si vedono ridotte da 8mila a mille. Il che oltre che semplificare fara' fare anche cassa, come la stretta sulle auto blu e sugli spazi a disposizione dei dipendenti che oggi dispongono di 44 metri quadrati ciascuno e che da domani si dovranno accontentare della meta'. Un taglio che invece non c'e', sottolinea, e' quello alla sanita': "Se qualcuno trova la parola sanita' nel decreto - e' la sfida del premier - gli pago da bere". D'altro canto, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva annunciato battaglia: "combattero' fino all'ultimo", aveva detto. Insomma, e' la convinzione del premier, il governo e' passato dalle promesse ai fatti smentendo anche quanti lo accusano di misure spot ed elettoralistiche. Come dimostra, e' l'esempio del presidente del Consiglio, l'abolizione delle tariffe postali agevolate ai partiti per i candidati in piena campagna elettorale. Non a caso una misura sulla quale i ministri si sono mostrati scettici, racconta lo stesso Renzi: "Si sono fidati di me e di Padoan". Ministro dell'Economia che assicura come grazie al mix di interventi a breve termine e riforme strutturali ora "l'Italia possa guardare avanti", confidando di poter tornare a crescere. "Il prossimo anno - annuncia Padoan con orgoglio - abbiano addirittura piu' risorse di quelle necessarie. Cosi' rimane un grado di liberta': un sogno, per chi fa politica economica". Grazie al quale Renzi puo' dire di "non temere il Parlamento. Queste - chiosa - mi paiono godere di un ampio consenso in Parlamento. E mi chiedo come fa il M5S a non votarlo".
 

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