Def: deficit verso il 3,1%, caccia a 1,5 miliardi

Def: deficit verso il 3,1%, caccia a 1,5 miliardi

L'aggiornamento del Documento di economia e finanza in arrivo oggi al Consiglio dei Ministri dovrebbe prevedere un leggero sforamento del tetto del rapporto deficit/Pil. Cgil Cisl e Uil chiedono al Governo un incontro sulla legge di stabilità.

DateFormat

17 settembre 2013

Nonostante tutti gli sforzi il deficit sforerà, seppur di pochissimo, il tetto del 3% in rapporto al Pil. Questa almeno dovrebbe essere la nuova previsione inserita nell'aggiornamento del Def (3-3,1%) in arrivo domani sul tavolo del Cdm. Uno scostamento che se dovesse insistere nell'ultimo trimestre dell'anno sarebbe comunque gestibile attraverso normali operazioni all'interno del bilancio - rassicurano ambienti vicino al ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni - senza necessità di manovre aggiuntive. Le stesse fonti ricordano inoltre che c'eèl'impegno dello stesso ministro, ribadito al commissario Ue Olli Rehn ed espresso già all'Ecofin di Vilnius, che l'Italia a fine anno rispetterà ''assolutamente'' il tetto del 3%. Ma è una grana in più per il governo, ora a caccia anche di circa 1 miliardo e mezzo per rientrare rapidamente sotto la soglia imposta dagli impegni presi con l'Europa. Cifra che si somma ai circa 4 miliardi che servirebbero per coprire gli altri interventi da mettere in campo di qui alla fine dell'anno: il nuovo slittamento dell'aumento dell'Iva (sempre più improbabile, serve 1 miliardo), la cancellazione anche della seconda rata dell'Imu (circa 2,4 miliardi), il nuovo finanziamento della cig in deroga (almeno 500 milioni, ma si potrebbe anche prevederne meno e spostare al 2014 la quota più consistente) e le missioni internazionali (unica misura certa, sarà domani in Cdm, per cui servono circa 400 milioni). E nel clima di incertezza generale che si respira in queste ore, non solo per il destino delle larghe intese legate alla vicenda Berlusconi, arriva anche il pressing dei sindacati, che a una sola voce, con un comunicato congiunto di Cgil Cisl e Uil, chiedono al governo "di avviare immediatamente un confronto sui contenuti della prossima legge di stabilità". La convocazione, comunque, non dovrebbe arrivare questa settimana, visto che il governo è impegnato intanto a finire di mettere a punto il Def, che sarà limato fino all'ultimo. E visto anche che, si ragiona, prima di sedersi al tavolo con le parti sociali, si vorrebbe avere una proposta definita da presentare, che al momento ancora non c'è, sulla loro principale richiesta, cioè il calo del costo del lavoro. Ma adesso è più urgente arrivare a definire innanzitutto quali misure portare avanti, e a cascata, come eventualmente coprirle. Per rientrare velocemente sotto la soglia del 3% si starebbe valutando la possibilità di alcune, limitate, dismissioni, da cedere a Cassa depositi e prestiti (obiettivo recuperare circa 1 miliardo). Sul resto si attende prima di capire quale sarà la ''scelta politica'', fermo restando che 'tutto' (come peraltro continua a chiedere il Pdl) sembra proprio impossibile riuscire a farlo.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca