Def: Renzi, "da giovedì stretta finale"

Def: Renzi, "da giovedì stretta finale"

Il premier annuncia che il via libera al Documento di Economia e Finanza arriverà tra l'8 e il 9 aprile. Nella settimana di Pasqua (il 15 o il 16) previsto il decreto per il taglio dell'Irpef che dovrebbe contenere anche la sforbiciata del 10% all'Irap.

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1 aprile 2014
 
Governo al lavoro sul Def e sulle coperture delle misure che saranno contenute in due successivi dl, con gli sgravi rispettivamente per i lavoratori e le imprese. L'obiettivo e' il via libera in Cdm con qualche giorno di anticipo rispetto alla data del 10 aprile fissata inizialmente. "Da giovedi' torniamo a tempo pieno sulle questioni interne immaginando di presentare il Def tra martedi' e mercoledi' della settimana prossima", assicura il premier Matteo Renzi, al termine del Cdm che ha approvato il ddl di riforma costituzionale. Il provvedimento verra' poi trasmesso a Bruxelles, il
cui verdetto ufficiale arrivera' a giugno. Il Documento di economia e Finanza conterra' le nuove stime sui conti pubblici con l'attesa revisione al ribasso del pil e il relativo impatto su deficit e debito. Dati alla mano, le stime della Legge di Stabilita' approvata a fine anno prevedevano un ottimistico +1,1% nel 2014 (disavanzo al 2,5%); Bankitalia a gennaio ha stimato +0,7%; la Commissione europea a febbraio +0,6%, il Centro studi di Confindustria nei giorni scorsi ha
parlato di una crescita non superiore allo 0,5%. In questo quadro, a quanto si apprende, la stima di crescita dovrebbe attestarsi non oltre +0,8%. ntanto il ministero del Tesoro lavora alacremente sul reperimento delle risorse per finanziare le misure, in primis i 7 mld di euro per tagliare l'Irpef ai redditi piu' bassi che si tradurranno in 80 euro in piu' in busta paga dal 1 maggio. Anche in
questo caso, e' Renzi a indicare la scadenza. Il Dl sara' esaminato dal Cdm nella "settimana di Pasqua". Altra assicurazione, proprio sulle coperture. "Nessun aumento della pressione fiscale", garantisce il presidente del Consiglio. Accantonata l'ipotesi di utilizzare il margine di indebitamento entro il 3%, le coperture saranno garantite tutte da tagli della spesa. Un'idea, quella di spingere il disavanzo ai limiti della zona rossa, riposta nel cassetto dopo le trasferte in Europa del premier Matteo Renzi, e che in ogni caso richiederebbe il via libera del Parlamento e della Commissione europea. Una scelta obbligata quella del governo anche alla luce dell'entrata in vigore, dal prossimo anno, del Fiscal Compact che imporra' l'obbligo del pareggio di bilancio e comunque un eventuale deficit strutturale non dovra' superare lo 0,5% del pil, mentre il debito pubblico andra' tagliato di un ventesimo ogni anno della parte eccedente il 60% del pil.  

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