Dichiarazione Iva più semplice per le imprese

Dichiarazione Iva più semplice per le imprese

Proposta della Commissione Europea. Una dichiarazione sull'Iva standardizzata in tutta l'Unione Europea, con 5 caselle al massimo invece delle 100 che si contano oggi in alcuni casi. Le imprese potranno beneficiare di procedure più semplici, costi ridotti e meno burocrazia.

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23 ottobre 2013

 

Una dichiarazione sull'Iva standardizzata in tutta l'Unione Europea, che da un lato semplificherà non poco la vita alle impresa - con 5 caselle al massimo invece delle 100 che si contano oggi in alcuni casi - dall'altro renderà il fisco più efficiente e in grado di incassare più gettito. A lanciare la proposta è stata la Commissione europea, affermando che il nuovo standard promette di ridurre i costi per le imprese europee fino a quindici miliardi di euro all'anno. L'obiettivo di questa iniziativa, secondo quanto recita un comunicato di Bruxelles, è ridurre gli oneri burocratici per le imprese, agevolare il rispetto degli obblighi fiscali e rendere più efficienti le amministrazioni fiscali in tutta l'Unione. Questo mentre dall'Iva i paesi europei tutta assieme incassano oltre 190 miliardi di euro l'anno, un quinto, il 21%, delle entrate fiscali totali. Secondo quanto riferito da un portavoce dell'esecutivo Ue, l'obiettivo della Commissione è per una entrata in vigore dal primo gennaio 2017. La procedura per questo tipo di normativa richiede unicamente l'approvazione da parte del Consiglio degli Stati europei, senza un voto necessario anche del Parlamento Ue che ha un ruolo solo consultivo. L'iniziativa fa parte di quelle stabilite dal recente programma "Refit" per semplificare le norme e ridurre gli oneri amministrativi. La proposta prevede un insieme uniforme di requisiti per le imprese relativi alla compilazione delle dichiarazioni Iva, indipendentemente dallo Stato membro in cui vengono effettuate. La dichiarazione Iva standard, che sostituirà le dichiarazioni Iva nazionali, farà sì che alle imprese siano richieste le stesse informazioni di base entro le stesse scadenze in tutta l'Ue. Poiché le procedure semplificate risultano più facili da rispettare e da applicare, la proposta odierna dovrebbe anche contribuire a migliorare il rispetto della normativa Iva e,
secondo la Commissione, aumentare le entrate pubbliche. "La dichiarazione IVA standard presenta vantaggi per tutti", ha affermato l'eurocommissario per la fiscalità Algirdas Semeta. "Le imprese potranno beneficiare di procedure più semplici, costi ridotti e meno burocrazia. I governi avranno a disposizione un nuovo strumento per facilitare il rispetto della normativa IVA, che dovrebbe aumentare il gettito fiscale. La proposta odierna sostiene quindi sia il nostro impegno per un mercato unico
favorevole alle imprese sia la nostra volontà di migliorare il rispetto degli obblighi fiscali". Bruxelles ricorda che ogni anno vengono presentate 150 milioni di dichiarazioni Iva da parte dei contribuenti Ue alle amministrazioni fiscali nazionali. Attualmente le informazioni richieste, il formato dei moduli nazionali e le scadenze per la presentazione della documentazione variano notevolmente da uno Stato membro all'altro. Ciò rende le dichiarazioni per le imprese transfrontaliere una procedura complessa, costosa e gravosa. Con la dichiarazione Iva standard proposta saranno soltanto 5 le caselle che i contribuenti dovranno obbligatoriamente compilare. Gli Stati membri avranno un margine per richiedere un certo numero di elementi standardizzati aggiuntivi, fino ad un massimo di 26 caselle. La situazione attuale vede invece alcuni Stati
richiedere di compilare fino a 100 caselle. Le imprese presenteranno la dichiarazione Iva standard mensilmente, mentre le microimprese saranno obbligate a farlo su
base trimestrale. L'obbligo di presentare una dichiarazione Iva annuale riepilogativa, che alcuni Stati membri attualmente impongono, sarà abolito. Inoltre, la proposta incoraggia la presentazione elettronica dell'imposta sul valore aggiunto, che potrà essere in tutta l'Unione. L'Iva rappresenta circa il 21 per cento delle entrate degli
Stati membri e tuttavia circa 193 miliardi di euro non sono stati riscossi nel 2011. La dichiarazione standard può migliorare il rispetto della normativa fiscale e così, afferma ancora la Commissione, dare un contributo importante al risanamento del bilancio in tutta l'Ue grazie all'aumento delle entrate pubbliche.
 

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