Passi indietro anche per il mercato del lavoro

Passi indietro anche per il mercato del lavoro

A settembre la disoccupazione risale al 10,1% rispetto al 9,8% fatto segnare ad agosto. In calo al 58,8% il tasso di occupazione, mentre il tasso di disoccupazione dei giovani risale al 31,6%.

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31 ottobre 2018

Il tasso di disoccupazione a settembre risale di 0,3 punti percentuali su agosto al 10,1%. Lo rileva l'Istat nella nota flash su occupati e disoccupati. Rispetto a settembre 2017 il tasso di disoccupazione è diminuito di 1,1 punti. Le persone in cerca di lavoro sono 2.613.000 in aumento di 81.000 unità (+3,2%) rispetto ad agosto e in  calo di 288.000 unità su settembre 2017. Sempre a settembre gli occupati diminuiscono di 34.000 unità su agosto (-0,1%) mentre su settembre 2017 sono in aumento di 207.000 unità. Dopo la crescita registrata ad agosto si ha un calo del tasso di occupazione (al 58,8%). Lo rileva l'Istat sottolineando che gli occupati sono 23.308.000. A settembre il calo dell'occupazione si concentra nei dipendenti permanenti (-77.000 unità) mentre aumentano gli occupati a termine (+27.000) e gli indipendenti (+16.000). Il tasso di disoccupazione dei giovani risale invece al 31,6% con un aumento di 0,2 punti percentuali su agosto 2018 e un calo di 3 punti percentuali su settembre 2017. Lo rileva l'Istat spiegando che nella fascia tra i 15 e i 24 anni il tasso di occupazione è al 17,3%, invariato su agosto. Tra i 15 e i 24 anni lavorano 1.019.000 persone (+6.000 su agosto) mentre i disoccupati sono 470.000. 

Nell'Eurozona disoccupazione stabile all'8,1%, ai minimi dal 2008

La disoccupazione nell'Eurozona a settembre è rimasta stabile rispetto ad agosto all'8,1%, restando sempre ai minimi da novembre 2008. Nei 28 il tasso è ugualmente rimasto invariato a 6,7%, il livello più basso mai registrato dall'inizio delle serie storiche cominciate a gennaio 2000. A settembre 2017 nei 19 era all'8,9% e nei 28 al 7,5%. Lo comunica Eurostat. L'Italia (10,1%) è l'unico Paese insieme alla Svezia (6,5%) ad aver registrato una crescita. L'Italia (10,1%) si conferma quindi terza dietro la Grecia (19% a luglio) e la Spagna (14,9%).

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