Centri storici, Confcommercio Umbria alla scoperta del “modello Bergamo”
Centri storici, Confcommercio Umbria alla scoperta del “modello Bergamo”
Una delegazione dell'Associazione regionale ha visitato la città e la provincia lombarda nell'ambito del progetto nazionale per il rilancio dei centri storici.
Nell’ambito del progetto nazionale di Confcommercio per il rilancio dei centri storici, grazie al gemellaggio Bergamo- Perugia, una delegazione di Confcommercio Umbria ha visitato la città e la provincia, alla scoperta del modello di aggregazione del commercio di vicinato attraverso i Distretti urbani del commercio (DUC) e distretti diffusi (DID) con più comuni aderenti.
Bergamo è la prima provincia lombarda per numero di Distretti diffusi e di Comuni coinvolti, ed è la seconda dopo Milano per numero complessivo di Distretti attivati. Nella città lombarda si parla di Distretti dal 2008, quando, con il primo bando promosso da Regione Lombardia (prima ad adottarli a livello nazionale) nacquero i DUC del capoluogo e quello di Treviglio e i primi due Distretti diffusi- DID.
Negli anni, la nascita di nuovi Distretti e la loro attività è continuata senza sosta. Attualmente in provincia di Bergamo sono presenti 30 Distretti, 5 DUC e 25 DID, che complessivamente raccolgono oltre 150 Comuni. In questi ultimi 17 anni sono stati migliaia gli incontri dei Comitati di Indirizzo e degli altri tavoli in cui Confcommercio Bergamo, associazioni e amministrazioni comunali si sono confrontate per realizzare progetti di sviluppo locale e sostenere il commercio di vicinato, le attività turistiche e artigianali e i pubblici esercizi, cercando di fare leva sulle numerose attrattive locali per far crescere tutto il territorio insieme al commercio.
"Esiste un rilevante 'effetto Distretto' - ha spiegato Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo - che sottolinea come questo strumento abbia contribuito a contrastare il declino del commercio di vicinato e la perdita di capacità di attrazione commerciale dei territori lombardi. Uno strumento in cui Confcommercio ha sempre creduto e investito per il supporto delle attività di commercio tradizionale. Mettiamo a disposizione il bagaglio di competenze maturato in quasi vent’anni di rappresentanza attiva nei distretti a favore dei colleghi umbri, con cui la collaborazione si rafforzerà ulteriormente nei prossimi mesi, coinvolgendo anche i rispettivi atenei".
La prima delegazione umbra in visita ai DUC Bergamo e Treviglio e ai DID “Le cinque terre della Val Gandino” e “Morus Alba” (Stezzano capofila) vede la presenza di Federico Fiorucci, vicedirettore Confcommercio Perugia, Giovanni Rubeca, segretario Mandamento di Perugia e comprensorio, Francesco Poeta, responsabile CRM e Analisi Dati Confcommercio Perugia, Maurizia Fiori, responsabile Marketing e sviluppo associativo Confcommercio Perugia, Tommaso Feliziani, referente Distretti del commercio Confcommercio Perugia e Maria Bruna Fabbri, segretaria Mandamento di Terni.
Confcommercio Umbria ha promosso con l’assessorato alle attività produttive della Regione modifiche e integrazioni alla normativa vigente (Legge Regione Umbria N.10 del 2014- Testo unico del commercio) per dare ai distretti umbri che nasceranno un primo inquadramento giuridico. "Condividere esperienze - ha affermato Federico Fiorucci - e mettere in comune quasi vent’anni di progettualità e lavoro sui distretti è per noi, che ci siamo battuti perché avessero un riconoscimento più puntuale a livello regionale, un’importante occasione e opportunità. In questa proficua logica di scambio di esperienze apriamo il confronto con l’analisi dei dati sui flussi turistici che, grazie al progetto nazionale Confcommercio Cities, ci ha portato a monitorare ben 16 comuni, a partire dal capoluogo regionale di Perugia. Una mappatura che ci restituisce un vero e proprio identikit del turista, dalla provenienza all’esperienza di visita, dallo shopping alla cultura, all’enogastronomia".