Dl anticrisi: braccio di ferro su scudo fiscale e pensioni
Dl anticrisi: braccio di ferro su scudo fiscale e pensioni
Come ampiamente previsto, si è aperto un duro scontro nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera dove è in discussione il decreto anti-crisi con gli ultimi inserimenti del governo tra cui lo scudo fiscale, una mini-stretta sulle pensioni e la regolarizzazione per colf e badanti. Dopo le proteste dell'opposizione per la mole di novità che hanno trovato spazio nel provvedimento, la capigruppo di Montecitorio ha deciso di far slittare di un giorno l'approdo in Aula del testo. Non solo. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, che si è schierato dalla parte di Napolitano sulla questione del ddl sicurezza, ha chiesto e ottenuto dal governo l'assicurazione che in caso di fiducia, ormai pressoché certa, il testo del maxi-emendamento sul quale verrà posta ricalchi la discussione della commissione. I lavori procedono comunque a rilento visto che il Pd, che insieme all'Italia dei Valori ha chiesto al governo di ritirare gli emendamenti sullo scudo fiscale e le pensioni, ha scelto la via dell'ostruzionismo, evitando di “segnalare” gli emendamenti che, tra i duecento presentati, vuole siano messi in votazione. I voti proseguiranno per metà della giornata di venerdì e per tutto lunedì. Qualche novità ulteriore dovrebbe in ogni caso arrivare, in particolare sul fronte del “pacchetto imprese”. Una di queste dovrebbe riguardare uno sgravio del 3% sull'aumento del capitale sociale fino a 500 mila euro. E’ possibile inoltre che arrivi un ulteriore ampliamento della 'Tremonti-ter', la detassazione degli investimenti in macchinari che potrebbe essere allargata ad altri settori come i trasporti e le nuove tecnologie. Dovrebbe poi subire limature l'emendamento dei relatori che abbassava l'aliquota sull'oro dal 6 all'1% con l'individuazione di un tetto che dovrebbe aggirarsi sui 300 milioni di euro. Avrà infine quasi certamente, infine, il via libera un emendamento dell'Italia dei Valori, al quale è stato dato parere favorevole da governo e relatori, che introduce il Siaeg, il “saggio di interesse annuo effettivo globale”, per una maggiore trasparenza nei contratti di credito a garanzia degli utenti delle banche.