Donne e imprese in Lombardia: autonomia, lavoro e sfide personali
Donne e imprese in Lombardia: autonomia, lavoro e sfide personali
Indagine realizzata da Confcommercio Lombardia e Terziario Donna: conciliazione vita lavoro e reperimento del personale tra le principali difficoltà delle imprenditrici.
Due imprenditrici su tre rifarebbero la stessa scelta: avviare un’attività per la libertà di azione e l’autodeterminazione che questa comporta. È quanto emerge dal questionario “Quello che le donne non dicono - tutta la verità raccontata dalle donne imprenditrici”, promosso da Terziario Donna Lombardia e Confcommercio Lombardia, che ha raccolto le risposte di 351 imprese femminili nel settore terziario. La maggior parte sono microimprese (87%), seguite da piccole (11%) e medie o grandi imprese (2%).
Secondo l’indagine, il 56% delle imprenditrici ha avviato personalmente la propria attività, mentre il 44% ha rilevato un’impresa di famiglia. La scelta di diventare imprenditrici nasce soprattutto dal desiderio di indipendenza economica, di gestire liberamente il proprio tempo e di avere un impatto positivo sulla società. Per alcune, invece, la decisione è stata dettata da necessità, come la perdita del lavoro. Nonostante le difficoltà — tra cui il reperimento di personale, la burocrazia, la conferma del proprio ruolo e la conciliazione tra vita privata e lavoro — prevale un cauto ottimismo per il futuro: il 36% prevede stabilità, il 34% punta a espandersi. Sul fronte del work-life balance, le imprenditrici si giudicano poco più che sufficienti. La maggioranza (56%) lavora tra otto e dodici ore al giorno, mentre quasi una su cinque supera le dodici ore. A questo si accompagna un dato significativo: il 34% dedica meno di due ore a settimana a sé stessa. Gli impegni familiari, condivisi nel 66% dei casi con una rete di supporto, non ostacolano l’attività per sette imprenditrici su dieci, ma rappresentano comunque una sfida importante.
"Le donne imprenditrici, nonostante le difficoltà, mostrano un forte ottimismo e un ruolo attivo nello sviluppo economico della Lombardia", commenta Lionella Maggi, Presidente di Terziario Donna Lombardia. "È un segnale culturale significativo che quasi sette su dieci condividano gli impegni familiari. Tuttavia, questo le mette spesso davanti alla scelta tra sacrificare l’attività o rinunciare al tempo per sé stesse". Maggi conclude sottolineando come il sostegno al contributo femminile nell’economia richieda un approccio integrato, che includa maggiori opportunità in azienda e servizi pubblici dedicati per facilitare il percorso delle imprenditrici.