Ristorazione, imprenditrici Fipe contro il "gender gap"

Ristorazione, imprenditrici Fipe contro il "gender gap"

Per combattere il fenomeno il Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio si è alleato con la Global Thinking Foundation. La pandemia ha costretto quasi 200mila imprenditrici a cessare l’attività.

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2 novembre 2021

Sono 183mila le lavoratrici del mondo della ristorazione e del turismo in generale costrette ad abbandonare la loro attività a causa della pandemia. Ciò comporterà inevitabilmente un calo della percentuale di locali a guida femminile (parliamo di appena il 28,7% dei locali, nonostante il 51,4% della forza lavoro di bar e ristoranti sia composto da donne). Si tratta di un “gender gap” a tutti gli effetti che coinvolge tanto le lavoratrici quanto le imprenditrici, un fenomeno che il Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio è deciso ad arrestare con l’aiuto della Global Thinking Foundation, creata nel 2016 e presieduta da Claudia Segre per sostenere l’alfabetizzazione finanziaria delle fasce più deboli della società.

“Quello di raggiungere l’uguaglianza di genere in tutte le sue forme e manifestazioni è uno degli obiettivi di sostenibilità che si è data l’Unione europea entro il 2030. Per farlo – spiega Valentina Picca Bianchi, presidente delle Donne di Fipe - è indispensabile che i corpi intermedi, come la Federazione, cessino di considerare il proprio ruolo come puramente sindacale. È necessario che si facciano carico di percorsi di empowerment, necessari a sviluppare una cultura d’impresa femminile. Anche perché una cosa è sicura: la ristorazione avrà un futuro se saprà professionalizzarsi e adottare un approccio manageriale alla filiera, al lavoro e al servizio alla clientela. E in queste attività, è inutile negarlo, le donne hanno una marcia in più”.

“Nel Paese dei divari di genere, da quello salariale a quello digitale, le imprenditrici hanno espresso con progetti mirati e lungimiranti la loro capacità di andare oltre le difficoltà della crisi economica provocata dalla pandemia. Fipe guida la ripresa economica con l’impegno di tutte loro unite da consapevolezza, determinazione ed un senso di appartenenza ad un settore cruciale per il nostro Paese. Il nostro biglietto da visita, fatto di accoglienza, ospitalità e di concretezza", commenta da parte sua Claudia Segre.

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