Draghi: "crescita Pil intorno all'1 per cento nel 2010 e nel 2011"

Draghi: "crescita Pil intorno all'1 per cento nel 2010 e nel 2011"

Intervento del Governatore di Bankitalia alla Giornata Mondiale del Risparmio. "Nel primo semestre la crescita ha tratto beneficio dall'aumento delle esportazioni, che stanno ora rallentando". "Basilea 3 non ridurrà i finanziamenti alla Pmi".

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28 ottobre 2010
La crescita del Pil, per quest’anno e anche per il prossimo, non si discosterà di molto dall'1%, anche a fronte del rallentame

La crescita del Pil, per quest’anno e anche per il prossimo, non si discosterà di molto dall'1%, anche a fronte del rallentamento che sta ora registrando l'export. E’ questa la prospettiva indicata dal Governatore di Bankitalia, Mario Draghi, nel suo intervento alla Giornata mondiale del Risparmio. “Le prospettive per la crescita del PIL, quest'anno e il prossimo, non si discostano di molto dall’1 per cento. Nel primo semestre essa ha tratto beneficio dall'aumento delle esportazioni, che stanno ora rallentandoâ€�. Secondo il Governatore, per imboccare un cammino di sviluppo “serve il contributo della domanda interna: quel circolo virtuoso che da consumi evoluti e investimenti lungimiranti porta a redditi alti e diffusi, e ancora a consumi e benessereâ€�. “Oggi i consumi ristagnano - ha evidenziato Draghi â€" perché i redditi reali delle famiglie non progrediscono e vi e' una diffusa incertezza sul futuroâ€�. “Se il sistema bancario italiano ha resistito meglio di altri alla crisi finanziaria mondiale del 2007-2008, la recessione che ne è conseguita ha invece investito con forza la nostra economia, riportandone indietro il prodotto annuo, nel 2009, sui volumi di 9 anni fa; le difficoltà delle famiglie e delle imprese si riverberano ora, come abbiamo visto, anche sulle banche. Ma quel processo di ammodernamento del sistema produttivo che avevamo iniziato a intravedere a metà degli anni 2000 non pare essersi interrotto con la crisiâ€�. Draghi ha poi parlato di Basilea 3 che, secondo il Governatore, non sottrarrà finanziamenti alle Pmi, ma “per sostenere la redditività è imperativo per le banche incidere sui costiâ€�. “Per i finanziamenti alle piccole e medie e imprese - ha sottolineato il numero uno di via Nazionale - il trattamento privilegiato già oggi previsto per il calcolo dei requisiti patrimoniali è confermato. Il capitale delle banche più piccole, che prevalentemente assistono le Pmi, è già ampiamente superiore ai nuovi requisiti regolamentariâ€�. Le banche del nostro Paese sono in buona forma, anche se “la profittabilità è in diminuzioneâ€�. “Gli stress test - ha rilevato Draghi - hanno confermato l'elevata capacità di resistenza dei principali intermediari italianiâ€�. Ma non c'e' tempo di riposare sugli allori. Le nuove regole richiederanno “un rafforzamento significativo del patrimonio; ma il lungo periodo previsto per l'adeguamento - ha aggiunto il governatore - allevia il rigore della riformaâ€�. Con un’avvertenza, “per sostenere la redditività e' imperativo incidere sui costi", senza "cedere a strategie che comportino rischi eccessivi o la richiesta di esorbitanti commissioni alla clientela meno informata o in difficoltàâ€�. “Per questo - ha concluso Draghi - la Banca d’Italia vigilerà affinché le politiche di accantonamento delle banche tengano conto della delicatezza di questa fase, perché i modelli interni di valutazione della qualità degli attivi siano pronti a rilevare le situazioni di tensione e le prove interne di stress vengano prontamente aggiornateâ€�. Parlando poi di politica economica, Draghi ha sottolineato che “l’integrale realizzazione delle

misure incluse nella manovra triennale approvata lo scorso luglio, contenendo gli esborsi correnti e contrastando l'evasione fiscale, potrà ricondurre l'incidenza del debito su un sentiero di riduzione�. “L’Italia - ha osservato Draghi - ha affrontato la crisi con un disavanzo pubblico ancora prossimo al 3% del Pil e con un debito pubblico in lenta riduzione ma alto nel confronto internazionale. La reazione alla crisi e' stata prudente, la ripercussione sui conti pubblici minore che negli altri Paesi avanzati anche per l'assenza di salvataggi bancari�. “Alla crisi che nei mesi passati ha colpito l'area dell'euro i paesi hanno risposto individualmente, con politiche di bilancio volte a contenere il rischio sovrano, impedendo il contagio; collettivamente, con la creazione di nuove istituzioni e regole. Da questa manifestazione di cooperazione, di solidarietà, di fermezza, l’euro ha ricevuto solidità. Il processo, pur non concluso, dimostra che i paesi con le istituzioni più deboli non riescono da soli a risolvere i loro problemi di politica economica�.

 

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