Draghi: "ripresa Eurozona ancora lenta, pronti a nuova liquidità"

Draghi: "ripresa Eurozona ancora lenta, pronti a nuova liquidità"

Il presidente della Bce conferma le preoccupazioni per la ripresa, ancora lenta, e la disoccupazione, a livelli troppi elevati. I tassi resteranno bassi e annuncia la possibilità di un nuovo finanziamento illimitato per le banche.

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23 settembre 2013

 

La ripresa è ancora lenta e la disoccupazione resta ancora troppo elevata. Il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, durante un'audizione al Parlamento europeo, ha confermato le preoccupazioni per la situazione economica dell'Eurozona.

"I dati sulla fiducia sostengono la visione secondo cui l'attività economica della zona euro dovrebbe continuare la sua lenta ripresa nell'attuale trimestre, nonostante la produzione debole a luglio". A preoccupare, ha proseguito Draghi, è anche il dato sulla disoccupazione che "nella zona euro resta troppo elevata e la ripresa dovrà essere ristabilita con fermezza''.

Per questi motivi, "la politica monetaria resterà accomodante per tutto il tempo necessario'' e la Banca Centrale è pronta "se necessario, a usare altre misure, anche un'altra operazione Ltro (finanziamento illimitato alle banche, ndr)''. Anche se, il problema del poco credito alle pmi, secondo il numero uno dell'Eurotower, è dovuto alla scarsa domanda delle stesse. "Le pmi sono l'ossatura delle nostre economie, durante crisi le difficoltà finanziarie sono aumentate ma il credito non migliora e con le nostre indagini abbiamo scoperto che il motivo principale è la mancanza di domanda".

Darghi ha poi ribadito l'intenzione della Bce di tenere ancora bassi i tassi di interesse. "Il Consiglio direttivo ha confermato di attendersi che i tassi di interesse di riferimento della Bce rimangano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo". Draghi però ha ammonito che avere "bassi tassi di interesse a lungo termine comporta rischi" per la stabilità finanziaria e "lo abbiamo visto nel passato", ma "finora c'è una evidenza molto limitata che sia questo il caso".

Gli Stati membri Ue devono però proseguire sulla strada delle riforme. "Negli ultimi 12 mesi la fiducia nell'eurozona è tornata", merito - ha sottolineato il governatore - "non solo delle misure non standard della Bce, ma anche ai progressi fatti dai governi per migliorare la governance dell'eurozona e per seguire l'agenda delle riforme".

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