Draghi: "Prese decisioni per rilanciare il credito"

Draghi: "Prese decisioni per rilanciare il credito"

Il governatore della Bce annuncia che sono state prese "diverse" nuove decisioni per facilitare l'approvvigionamento di credito all'economia reale. "Ora le banche non hanno scuse per non fornire credito". "I governi non allentino gli sforzi di risanamento".

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2 maggio 2013

 

Il governatore Mario Draghi, al termine del consiglio direttivo della Bce che ha deciso il taglio dei tassi d'interesse, ha spiegato che la Banca Centrale Europea ha adottato "diverse misure per fornire liquidità e rilanciare il credito al settore privato" e che è "pronta ad agire" nuovamente se le condizioni economiche dovessero suggerirlo. La decisione, ha precisato, è stata presa "a maggioranza", ma non all'unanimità. Il taglio dei tassi "dovrebbe sostenere la ripresa più in là" nel corso dell'anno. La previsione resta quella indicata già da tempo, cioè di una "graduale ripresa" solo nella seconda parte del 2013, anche se "sono ancora prevalenti i rischi di un peggioramento". Tra i tasti dolenti per l'Eurozona resta il problema dell'occupazione: lo stesso Draghi ha riconosciuto che le condizioni del mercato del lavoro "restano deboli". In tema di credito, è stata poi avviata una fase di consultazioni con altre istituzioni per sostenere il mercato dei titoli garantiti da prestiti emessi dalle banche, in "un'operazione tesa a facilitare i prestiti a famiglie e imprese", ha spiegato Draghi. L'Eurotower, ha aggiunto, ha inoltre deciso di prolungare fino all'8 luglio del 2014 le aste con cui fornisce liquidità illimitata a scadenza trimestrale. In particolare sono state annunciate tre aste straordinarie di rifinanziamenti ultra agevolati di prestiti a tre mesi a favore delle banche commerciali. A queste condizioni, "le banche non possono utilizzare la mancanza di liquidità come scusa per non fornire credito". Da Bratislava è arrivata la conferma che la politica monetaria della Banca centrale europea "resterà accomodante per tutto il tempo che sarà necessario" e che l'Eurotower "monitorerà molto da vicino" le informazioni economiche e monetarie. Quanto all'inflazione, le aspettative sono per un tasso di crescita dei prezzi "sotto ma vicino al 2% nel medio termine". Ai governanti europei è andato l'invito a "non allentare gli sforzi per ridurre i deficit", e "non smontare" quanto di buono fatto finora, mentre devono "continuare a promuovere riforme strutturali" per il rilancio economico. Per il risanamento dei bilanci, Draghi ha indicato la via della riduzione della "spesa corrente", visto che il livello d'incidenza del Fisco è già molto alto. Anzi, il governatore ha sottolineato che "purtroppo in una situazione d'emergenza si sono aumentate le tasse dove già erano molto alte". Un riferimento esplicito è stato fatto a Italia e Spagna, verso le quali, "anche grazie all'azione Bce", si segnala un "ritorno della fiducia".

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