Draghi: "Senza Banche del Credito Cooperativo crisi più grave per famiglie e Pmi"

Draghi: "Senza Banche del Credito Cooperativo crisi più grave per famiglie e Pmi"

Secondo il Governatore di Bankitalia, "il forte radicamento nel territorio e la fiducia accordata loro dai risparmiatori hanno consentito alle BCC di esercitare un ruolo stabilizzatore delle fonti di finanziamento delle piccole imprese".

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10 dicembre 2009
“La crisi sarebbe oggi più pesante se non ci fossero le Bcc e le altre banche locali”

“La crisi sarebbe oggi più pesante se non ci fossero le Bcc e le altre banche locali”. Il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in occasione della celebrazione del cinquantesimo anniversario di CrediUmbria, dedica il suo intervento al ruolo del credito cooperativo nelle economie locali. Secondo Draghi, “senza la presenza di una pluralità di piccole banche, e tra queste delle BCC, probabilmente gli effetti sull'offerta di prestiti alle piccole e medie imprese della ristrutturazioni delle grandi banche sarebbero stati più restrittivi e la concorrenza nei mercati locali del credito meno vivace. Le conseguenze della crisi attuale sarebbero più severe per un numero rilevante di famiglie e di piccole e medie imprese”. Draghi ha sottolineato che “la capacità delle BCC e delle altre banche locali di rispondere alle esigenze di finanziamento delle famiglie e, soprattutto, delle piccole imprese deriva dalla loro consuetudine a valutare il merito di credito utilizzando le informazioni raccolte dal rapporto diretto con i clienti. La prossimità dei centri decisionali della banca al cliente riduce la complessità delle procedure necessarie per erogare il credito, consente di valorizzare appieno gli aspetti qualitativi delle informazioni relative alle prospettive di medio lungo termine dei progetti imprenditoriali”. L’aggravarsi della crisi secondo il governatore crea nuovi pericoli: “L'acuirsi delle difficoltà delle imprese a onorare gli obblighi contrattuali riduce i margini reddituali, indebolisce la situazione patrimoniale, rende le BCC, al pari delle altre banche, più vulnerabili”. Nel caso delle BCC, il punto di forza e' l'essere piccole, le difficoltà arrivano con la necessità di crescere: “Per le banche piccole è indubbio che la crescita dimensionale porti cospicui benefici. I guadagni di efficienza legati all'accresciuta scala operativa non sono stati però sempre seguiti da quelli di natura gestionale, operativa e nel controllo dei rischi”. “In ogni caso, il modello BCC è un modello di banca che funziona e per questo - ha concluso Draghi - vorrei esprimere la mia fiducia nei confronti delle loro capacità”.

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