Economia, mercato del lavoro e imprese in Puglia

Economia, mercato del lavoro e imprese in Puglia

Roadshow PMI - Mezzogiorno e PMIBari, 16 aprile 2009

DateFormat

16 aprile 2009

 

 

 

 

 

 

 

ROADSHOW PMI

 

 

 

 

ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E

IMPRESE IN PUGLIA

 

 

A cura dell’Ufficio Studi Confcommercio

 

 

 

 

 

 

 

 

Bari, 16 Aprile 2009

 

 

 

 

 

 

 

 


 

LE DINAMICHE ECONOMICHE DELLA PUGLIA

 

Negli anni recenti l’economia della Puglia è stata caratterizzata da un ciclo espansivo che è stato accentuato fino al 2000 per poi assumere un profilo più debole negli anni successivi.

 

Tra il 1996 e il 2000 la crescita media annua del valore aggiunto a livello nazionale è risultata di poco inferiore al 2% e si è più che dimezzata nel successivo periodo 2001-2007 scendendo all’1,1%. Rispetto a questa evoluzione l’economia della Puglia nel periodo 1996-2000 ha registrato un incremento medio annuo del 2,2% mentre negli anni successivi la velocità di crescita si è ridotta. La crescita media annua del valore aggiunto tra il 2001 e il 2007 è stata, infatti, dello 0,6%, un risultato inferiore alla crescita media annua a livello nazionale.

 

La crescita del primo periodo (1996-2000) va molto probabilmente attribuita ai buoni risultati dell’industria manifatturiera, a una decisa ripresa nelle costruzioni, ad una crescita costante delle attività del terziario e agli andamenti positivi, anche se alterni, dell’agricoltura, settore che pesa ancora molto nel sistema produttivo locale.

 

Negli ultimi anni, al contrario, l’economia della Puglia non è riuscita a tenere il passo con l’andamento dell’economia nazionale sia per i risultati poco brillanti dell’agricoltura, sia per il rallentamento delle attività dei settori della trasformazione industriale soprattutto quelli maggiormente esposti alla competizione internazionale.

 

Questa situazione ha messo ancor più in evidenza la permanenza di fattori di debolezza strutturale dell’attuale modello di sviluppo della regione che rendono l’economia locale più fragile ed esposta e rischiano di vanificare quanto di positivo si sta attuando in termini di innovazione, riqualificazione e riorganizzazione nel sistema produttivo regionale.

 

A partire dal 2008 il peggioramento del quadro economico internazionale e nazionale ha determinato e continuerà a determinare una contrazione significativa del valore aggiunto (Tab.1).

 

 

Tab. 1 – Valore aggiunto ai prezzi base in termini reali

variazione % media annua

 

 

1996-00

2001-07

2008-10

Foggia

2,3

0,1

-1,2

Bari

2,5

0,0

-1,2

Taranto

2,7

1,8

-1,0

Brindisi

0,7

0,6

-1,2

Lecce

2,0

1,6

-1,2

PUGLIA

2,2

0,6

-1,2

Sud

2,1

0,8

-0,8

ITALIA

1,9

1,1

-0,8

Fonte:Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

 

In linea con l’andamento non uniforme dello sviluppo produttivo anche la spesa per consumi delle famiglie della Puglia ha evidenziato nel corso degli ultimi anni una crescita significativa che è stata più accentuata nel periodo 1996-2000 (+1,9%), mentre nel periodo 2001-2007 si è registrato un forte rallentamento dei consumi (+0,3%); per il periodo 2008-2010 la spesa per consumi delle famiglie è stimata in netta frenata (-0,9%). Questi valori sono, peraltro, inferiori a quelli nazionali (Tab. 2).

 

 

Tab. 2 - Consumi delle famiglie in termini reali

variazione % media annua

 

 

 

1996-00

2001-07

2008-10

 

Foggia

1,9

0,3

-0,8

 

Bari

2,0

0,4

-0,9

 

Taranto

1,9

0,3

-0,8

 

Brindisi

1,9

0,3

-0,9

 

Lecce

1,8

0,4

-0,8

 

PUGLIA

1,9

0,3

-0,9

 

Sud

2,4

0,4

-0,6

 

ITALIA

2,5

0,7

-0,4

 

Fonte:Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

 

Il valore aggiunto per abitante ha segnalato un recupero rispetto al dato nazionale tra il 1995 ed il 2007 anche se il divario rimane ancora molto elevato, caratteristica tra l’altro, comune a tutte le regioni del Sud Italia (Tab. 3).

 

Tab. 3 - Valore aggiunto per abitante

valori a prezzi correnti  (in euro)

 

1995

2000

2007

Foggia

8.711

11.031

13.506

Bari

11.178

14.081

16.426

Taranto

8.887

11.534

15.738

Brindisi

9.675

11.441

14.334

Lecce

8.543

10.756

14.097

PUGLIA

9.743

12.270

15.169

Sud

9.793

12.302

15.376

ITALIA

15.061

18.711

23.080

 

 

 

 

divari territoriali - (Italia=100)

 

 

1995

2000

2007

Foggia

57,8

59,0

58,5

Bari

74,2

75,3

71,2

Taranto

59,0

61,6

68,2

Brindisi

64,2

61,1

62,1

Lecce

56,7

57,5

61,1

PUGLIA

64,7

65,6

65,7

Sud

65,0

65,7

66,6

ITALIA

100,0

100,0

100,0

Fonte:Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

 

Anche la spesa delle famiglie per abitante, cresciuta nel corso degli ultimi anni, risulta inferiore al dato medio nazionale ed in linea con il dato dell’Italia meridionale (Tab. 4).

 


 

Tab. 4 - Consumi delle famiglie per abitante

valori a prezzi correnti  (in euro)

 

 

1995

2000

2007

 

Foggia

8.066

9.881

12.356

 

Bari

8.190

9.941

12.022

 

Taranto

7.323

9.011

11.172

 

Brindisi

7.529

9.349

11.581

 

Lecce

7.887

9.687

11.769

 

PUGLIA

7.915

9.687

11.891

 

Sud

7.777

9.820

11.999

 

ITALIA

9.937

12.771

15.430

 

 

 

 

 

 

divari territoriali - abitante (Italia=100)

 

 

1995

2000

2007

 

Foggia

81,2

77,4

80,1

 

Bari

82,4

77,8

77,9

 

Taranto

73,7

70,6

72,4

 

Brindisi

75,8

73,2

75,1

 

Lecce

79,4

75,9

76,3

 

PUGLIA

79,7

75,9

77,1

 

Sud

78,3

76,9

77,8

 

ITALIA

100,0

100,0

100,0

 

Fonte:Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

 

 

IL MERCATO DEL LAVORO E L’OCCUPAZIONE

 

Le condizioni del mercato del lavoro in Puglia e nelle sue province evidenziano un contesto di base ancora critico. Nel 2007 la propensione al lavoro della popolazione attiva, misurata dal tasso di attività[1], non è elevata e si avvicina al 53%, mentre il dato nazionale supera il 62%. Le dinamiche registrate dalle diverse componenti delle forze di lavoro in un contesto di bassa crescita hanno, inoltre, contribuito a mantenere elevato il tasso di disoccupazione[2] regionale, che nel 2007 è stato pari all’11,2% (6,1% il tasso di disoccupazione nazionale) (Tab. 5).

 


 

TAB.5 – L’OFFERTA DI LAVORO (ANNO 2007)

 

Tasso

Tasso.

Tasso

 

attività

occupazione

disoccupazione

Foggia

47,8

43,2

9,5

Bari

54,5

49,2

9,7

Taranto

50,5

45,1

10,6

Brindisi

51,8

44,7

13,7

Lecce

54,6

46,6

14,5

PUGLIA

52,6

46,7

11,2

Sud

52,4

46,5

11,0

ITALIA

62,5

58,7

6,1

Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

 

Nonostante il lento sviluppo produttivo degli ultimi anni vi sono stati riflessi positivi sull’occupazione che ha registrato tra il 2000 ed il 2008 un aumento degli occupati totali della regione, passati da 1 milione 235 mila a 1 milione 287 mila unità (+52 mila unità, pari ad una crescita del 4,2%).

 

 

TAB. 6 - GLI OCCUPATI PER MACRO SETTORI  (VALORI IN MIGLIAIA)

 

Puglia

Sud

Italia

 

2000

2008

2000

2008

2000

2008

Agricoltura

142

109

492

434

1.014

895

Industria

303

327

1.452

1.504

6.575

6.955

Servizi

790

851

4.279

4.543

13.621

15.555

Totale economia

1.235

1.287

6.222

6.482

21.210

23.405

comp.%

 

 

 

 

 

 

Agricoltura

11,5

8,5

7,9

6,7

4,8

3,8

Industria

24,6

25,4

23,3

23,2

31,0

29,7

Servizi

63,9

66,1

68,8

70,1

64,2

66,5

Totale economia

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

 

 

Dal punto di vista della composizione settoriale, l’occupazione della regione è concentrata nei servizi, compresi quelli della Pubblica Amministrazione, che rappresentano il 66% degli occupati; valori più ridotti riguardano l’industria (25,4% del totale) e l’agricoltura (8,5%). Rispetto al Sud Italia, la Puglia ha, da un alto, una quota maggiore di occupati nell’industria e nell’agricoltura e, dall’altro, una quota inferiore di occupati nei servizi (Tab. 6).

 

 

IL SISTEMA DELLE IMPRESE

 

Nella regione attualmente operano 390.353 imprese di cui ben 182.896 nei servizi di mercato, ovvero il 46,9% del totale delle imprese; all’interno di questo macro settore la quota più rilevante è rappresentata dalle 112.049 imprese del commercio (il 28,7% del totale).

 

Rilevante, anche se in graduale ridimensionamento, la presenza di imprese che operano nel settore agricolo locale che conta circa 93 mila imprese registrate (23,8% del totale) (Tab. 7).

 


 

TAB. 7 – LE IMPRESE REGISTRATE

 

Puglia

Sud

Italia

 

2000

2008

2000

2008

2000

2008

AGRICOLTURA

118.504

92.992

472.004

411.011

1.070.786

913.315

INDUSTRIA

76.254

86.901

395.870

447.785

1.426.082

1.617.258

SERVIZI

160.531

182.896

875.586

1.000.208

2.852.304

3.214.134

   - Commercio

105.419

112.049

563.902

606.864

1.524.792

1.579.871

NON CLASS.

22.468

27.564

114.909

155.267

349.390

359.360

TOTALE ECONOMIA

377.757

390.353

1.858.369

2.014.271

5.698.562

6.104.067

comp.%

 

 

 

 

 

 

AGRICOLTURA

31,4

23,8

25,4

20,4

18,8

15,0

INDUSTRIA

20,2

22,3

21,3

22,2

25,0

26,5

SERVIZI

42,5

46,9

47,1

49,7

50,1

52,7

   - Commercio

27,9

28,7

30,3

30,1

26,8

25,9

NON CLASS.

5,9

7,1

6,2

7,7

6,1

5,9

TOTALE ECONOMIA

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

 

 

L’evoluzione tra il 2000 e il 2008 del sistema imprenditoriale locale ha registrato un ridimensionamento della quota delle imprese agricole (passate dal 31,4% al 23,8%), mentre si è rafforzata la presenza sia delle imprese di tutto il settore dei servizi, la cui quota di rappresentanza è passata dal 42,5% al 46,6%, sia delle imprese del commercio (passate dal 27,9% al 28,7%).

 

Tra le forme giuridiche adottate dalle imprese della regione, si registra una prevalenza delle ditte individuali che è molto alta nel settore agricolo (il 95,1% delle imprese del settore) e nel commercio (76,6%), ma ha valori significativi anche nell’intero comparto dei servizi (69,9%). Nel complesso, questo quadro si discosta dalla situazione a livello nazionale, dove la diffusione di ditte individuali è più contenuta (Tab. 8).

 

Uno dei segni che nel lungo periodo indica la presenza di fattori innovativi nel tessuto imprenditoriale è rappresentato dalla rilevanza all’interno dei settori economici di modalità giuridiche più complesse nell’organizzazione dell’attività aziendale, come le società di capitali e le società di persone. Da questo punto di vista la Puglia presenta un quadro che ha valori al di sotto della media nazionale. Solo tra le imprese industriali vi è una quota significativa di società di capitali (il 22% del totale), mentre minore è la presenza delle società di persone (13%); nel settore dei servizi di mercato, considerato nel suo complesso, le società di capitali sono circa il 14,6%, mentre le società di persone il 12,1%.

 


 

TAB. 8 – LE IMPRESE PER FORMA GIURIDICA

(quote % - anno 2008)

Puglia

Soc. cap.

Soc.pers.

Dit. ind.

Altre f.

Totale

AGRICOLTURA

1,0

1,9

95,1

1,9

100,0

INDUSTRIA

22,0

13,0

60,3

4,8

100,0

SERVIZI

14,6

12,1

69,9

3,4

100,0

   - Commercio

12,3

10,5

76,6

0,6

100,0

NON CLASS.

48,7

32,0

2,7

16,6

100,0

TOTALE ECONOMIA

15,4

11,3

69,0

4,3

100,0

 

 

 

 

 

 

Italia

Soc. cap.

Soc.pers.

Dit. ind.

Altre f.

Totale

AGRICOLTURA

1,3

6,3

90,5

1,9

100,0

INDUSTRIA

23,2

18,8

55,2

2,8

100,0

SERVIZI

21,8

22,2

52,9

3,0

100,0

   - Commercio

15,6

18,8

64,9

0,7

100,0

NON CLASS.

49,5

34,6

3,6

12,3

100,0

TOTALE ECONOMIA

20,7

19,7

56,2

3,4

100,0

Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

 

 

Gli andamenti recenti relativi alla dinamica imprenditoriale evidenziano una situazione di crisi, in linea con quanto si registra nel sistema produttivo del Paese. Nel 2008 la vitalità del sistema imprenditoriale locale si è ridotta, come emerge dall'andamento della nati/mortalità delle imprese.

 

Se si esclude la voce “imprese non classificate”, nel 2008 tutti i settori economici hanno, infatti, registrato un calo di imprese, dal settore agricolo, dove prosegue la ristrutturazione del sistema imprenditoriale che dura da anni e che è dovuto alla maggiore concentrazione della produzione, all’industria, che paga il deciso rallentamento dell’attività economica, soprattutto quella legata alla domanda estera.

 

Preso nel suo insieme anche il settore dei servizi di mercato ha registrato un bilancio negativo (-4.717 imprese), condizionato soprattutto dall’andamento del commercio, sia all'ingrosso che al dettaglio, dove si è registrata una prevalenza di cancellazioni di imprese rispetto alle iscrizioni, pari a un saldo negativo di 3.322 imprese (Tab. 9).

 


 

TAB. 9 – NATI-MORTALITA’ DELLE IMPRESE  - 2008

Puglia

Iscritte

Cessate

Saldo

AGRICOLTURA

2.922

7.133

-4.211

INDUSTRIA

4.958

6.786

-1.828

SERVIZI

11.138

15.855

-4.717

   - Commercio

6.801

10.123

-3.322

NON CLASS.

7.633

1.986

5.647

TOTALE ECONOMIA

26.651

31.760

-5.109

 

 

 

 

Italia

Iscritte

Cessate

Saldo

AGRICOLTURA

30.789

54.856

-24.067

INDUSTRIA

94.082

116.773

-22.691

SERVIZI

160.008

230.393

-70.385

   - Commercio

82.350

121.210

-38.860

NON CLASS.

125.787

30.064

95.723

TOTALE ECONOMIA

410.666

432.086

-21.420

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

 

 



[1] Il tasso di attività è il rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione di 15 anni e più.

[2] Il tasso di disoccupazione è dato dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro, mentre il tasso di occupazione è il rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15 anni e più.

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