Economia, mercato del lavoro e imprese in Sicilia

Economia, mercato del lavoro e imprese in Sicilia

DateFormat

7 maggio 2009

 

 

 

 

 

 

 

ROADSHOW PMI

 

 

 

 

ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E

 IMPRESE IN SICILIA

 

 

 

A cura dell’Ufficio Studi Confcommercio

 

 

 

 

 

 

Palermo, 7 maggio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 


 

LE DINAMICHE ECONOMICHE DELLA REGIONE SICILIA

 

Negli anni recenti l’andamento dell’economia della Sicilia è stata caratterizzata da un ciclo espansivo non uniforme, che ha registrato velocità diverse: una crescita significativa fino al 2000 che poi ha assunto un profilo più debole negli anni successivi.

A livello nazionale tra il 1996 e il 2000 la crescita media annua del valore aggiunto è risultata di poco inferiore al 2% e si è più che dimezzata nel successivo periodo 2001-2007 scendendo all’1,1%. Rispetto a questa evoluzione l’economia della Sicilia nel periodo 1996-2000 ha registrato un incremento medio annuo dell’1,9% mentre negli anni successivi la velocità di crescita si è ridotta. La crescita media annua del valore aggiunto tra il 2001 e il 2007 è stata, infatti, dello 0,8%, un risultato inferiore alla crescita media annua a livello nazionale.

La debolezza che ha contraddistinto l’andamento degli ultimi anni ha sfibrato l’economia regionale rendendola ancora più vulnerabile di fronte alla crisi attuale che sta investendo il tessuto produttivo e occupazionale dei settori maggiormente rilevanti dell’Isola, in particolar modo il commercio e il turismo.

Qui operano un numero rilevante di piccole imprese che devono affrontare una situazione aggravata dalla riduzione dell’accesso al credito, dalla diminuzione dei flussi turistici e dalla contrazione dei consumi.

Uno scenario poco brillante reso ancora più critico dagli effetti di un gap teconologico e infrastrutturale che accompagna da anni lo sviluppo locale e che rende più fragile e maggiormente esposto tutto il sistema produttivo regionale dove non mancano, però,imprese con un ruolo di leadership che hanno avviato una modernizzazione dei processi produttivi e che guardano ad un mercato più ampio.

A partire dal 2008 le conseguenze del peggioramento del quadro economico internazionale e nazionale hanno determinato e continueranno a determinare una contrazione significativa del valore aggiunto regionale (Tab.1).


 

 

Tab. 1 – Valore aggiunto ai prezzi base in termini reali

 

1996-00

2001-07

2008-10

Trapani

2,2

0,4

-0,3

Palermo

1,7

1,5

-0,7

Messina

2,2

0,2

-0,6

Agrigento

0,4

1,4

-0,5

Caltanissetta

1,1

0,6

-0,9

Enna

2,4

0,8

-1,3

Catania

2,5

0,1

-0,7

Ragusa

3,2

1,7

-0,8

Siracusa

1,3

0,5

-0,8

SICILIA

1,9

0,8

-0,7

Sud

2,1

0,8

-0,8

ITALIA

1,9

1,1

-0,8

Fonte:Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

 

In linea con l’andamento non uniforme dello sviluppo produttivo anche la spesa per consumi delle famiglie della Sicilia ha evidenziato nel corso degli ultimi anni una crescita significativa che è stata più accentuata nel periodo 1996-2000 (+2,8%) mentre nel periodo 2001-2007 si è registrato un forte rallentamento dei consumi (+0,4%), molto più marcato di quello che ha caratterizzato l’Italia (Tab. 2). Le stime per gli anni successivi segnalano la permanenza di una situazione critica in linea con gli andamenti previsti a livello nazionale e delle ripartizioni.

 

Tab. 2 - Consumi delle famiglie in termini reali

variazione % media annua

 

 

 

1996-00

2001-07

2008-10

Trapani

2,8

0,5

-0,4

Palermo

2,8

0,4

-0,5

Messina

3,0

0,3

-0,6

Agrigento

2,7

0,5

-0,4

Caltanissetta

2,7

0,2

-0,6

Enna

2,6

0,1

-0,8

Catania

3,0

0,3

-0,5

Ragusa

2,8

0,6

-0,5

Siracusa

2,7

0,5

-0,7

SICILIA

2,8

0,4

-0,5

Sud

2,4

0,4

-0,6

ITALIA

2,5

0,7

-0,4

Fonte:Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

 


Il valore aggiunto per abitante ha segnalato un recupero rispetto al dato nazionale tra il 1995 ed il 2007 anche se il divario rimane ancora molto elevato, caratteristica tra l’altro comune a tutte le regioni del Sud Italia (Tab. 3).

 

Tab. 3 - Valore aggiunto per abitante

valori a prezzi correnti  (in euro)

 

 

1995

2000

2007

Trapani

9.039

11.491

13.879

Palermo

9.368

11.548

15.358

Messina

9.950

12.424

15.349

Agrigento

7.816

9.390

12.412

Caltanissetta

9.201

11.160

14.159

Enna

7.480

9.859

12.939

Catania

9.634

12.310

14.628

Ragusa

9.562

12.578

16.205

Siracusa

10.584

12.961

16.110

SICILIA

9.355

11.716

14.768

Sud

9.793

12.302

15.376

ITALIA

15.061

18.711

23.080

 

 

 

 

divari territoriali - (Italia=100)

 

 

1995

2000

2007

Trapani

60,0

61,4

60,1

Palermo

62,2

61,7

66,5

Messina

66,1

66,4

66,5

Agrigento

51,9

50,2

53,8

Caltanissetta

61,1

59,6

61,3

Enna

49,7

52,7

56,1

Catania

64,0

65,8

63,4

Ragusa

63,5

67,2

70,2

Siracusa

70,3

69,3

69,8

SICILIA

62,1

62,6

64,0

Sud

65,0

65,7

66,6

ITALIA

100,0

100,0

100,0

Fonte:Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

 

Anche la spesa delle famiglie per abitante, cresciuta nel corso degli ultimi anni, risulta inferiore al dato medio nazionale e di poco superiore del dato dell’Italia meridionale (Tab. 4).


 

Tab. 4 - Consumi delle famiglie per abitante

valori a prezzi correnti  (in euro)

 

 

1995

2000

2007

Trapani

7.832

9.954

11.955

Palermo

8.187

10.391

12.721

Messina

8.969

11.321

13.933

Agrigento

6.639

8.686

10.563

Caltanissetta

7.039

9.002

11.032

Enna

6.330

8.191

10.145

Catania

7.671

9.769

11.658

Ragusa

7.733

9.759

11.539

Siracusa

7.831

10.011

12.216

SICILIA

7.816

9.967

12.123

Sud

7.777

9.820

11.999

ITALIA

9.937

12.771

15.430

 

 

 

 

divari territoriali - (Italia=100)

 

 

1995

2000

2007

Trapani

78,8

77,9

77,5

Palermo

82,4

81,4

82,4

Messina

90,3

88,6

90,3

Agrigento

66,8

68,0

68,5

Caltanissetta

70,8

70,5

71,5

Enna

63,7

64,1

65,7

Catania

77,2

76,5

75,6

Ragusa

77,8

76,4

74,8

Siracusa

78,8

78,4

79,2

SICILIA

78,7

78,0

78,6

Sud

78,3

76,9

77,8

ITALIA

100,0

100,0

100,0

Fonte:Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

 

IL MERCATO DEL LAVORO E L’OCCUPAZIONE

 

Le condizioni del mercato del lavoro in Sicilia e nelle sue province evidenziano un contesto di base ancora critico. Nel 2007 la propensione al lavoro della popolazione attiva della regione, misurata dal tasso di attività[1], non è elevata e supera di poco il 51% (in alcune province è ancora più bassa), mentre il dato nazionale è pari al 62,5%. Le dinamiche registrate dalle diverse componenti delle forze di lavoro in un contesto di bassa crescita hanno, inoltre, contribuito a mantenere elevato il tasso di disoccupazione[2] regionale, che nel 2007 è stato pari all’13% (6,1% il tasso di disoccupazione nazionale) (Tab. 5).

 

TAB.5 – L’OFFERTA DI LAVORO (ANNO 2007)

 

Tasso

Tasso.

Tasso

 

attività

occupazione

disoccupazione

Trapani

51,2

45,5

11,0

Palermo

52,1

43,9

15,5

Messina

53,8

48,2

10,4

Agrigento

51,5

42,8

16,7

Caltanissetta

48,1

40,5

15,7

Enna

52,4

43,8

16,3

Catania

48,5

42,8

11,6

Ragusa

59,1

54,1

8,3

Siracusa

47,8

42,3

11,5

SICILIA

51,3

44,6

13,0

Sud

52,4

46,5

11,0

ITALIA

62,5

58,7

6,1

Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

 

 

Nonostante il lento sviluppo produttivo degli ultimi anni vi sono stati riflessi positivi sull’occupazione che ha registrato tra il 2000 ed il 2008 un aumento degli occupati totali della regione che sono passati da 1 milione 406 mila a 1 milione 480 mila unità, (+74 mila unità, pari ad una crescita del 5,3%).

 

Dal punto di vista della composizione settoriale, l’occupazione della regione è concentrata nei servizi, compresi quelli della Pubblica Amministrazione il cui peso è rilevante, che rappresentano il 73% degli occupati; valori più ridotti riguardano l’industria (19,5% del totale) e l’agricoltura (7,5%). Rispetto al Sud Italia, la Sicilia ha, da un alto, una quota maggiore di occupati nei servizi e nell’agricoltura e, dall’altro, una quota inferiore di occupati nell’industria (Tab. 6).

 

TAB. 6 - GLI OCCUPATI PER MACRO SETTORI  (VALORI IN MIGLIAIA)

 

Sicilia

Sud

Italia

 

2000

2008

2000

2008

2000

2008

Agricoltura

115

111

492

434

1.014

895

Industria

249

289

1.452

1.504

6.575

6.955

Servizi

1.042

1.081

4.279

4.543

13.621

15.555

Totale economia

1.406

1.480

6.222

6.482

21.210

23.405

comp.%

 

 

 

 

 

 

Agricoltura

8,2

7,5

7,9

6,7

4,8

3,8

Industria

17,7

19,5

23,3

23,2

31,0

29,7

Servizi

74,1

73,0

68,8

70,1

64,2

66,5

Totale economia

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

 

IL SISTEMA DELLE IMPRESE

 

 

Nella regione attualmente operano 475.759 imprese, di cui ben 227.689 nei servizi di mercato, ovvero il 48% del totale delle imprese; all’interno di questo macro settore la quota più rilevante è rappresentata dalle 143.444 imprese del commercio (il 30,3% del totale).

Rilevante, anche se in graduale ridimensionamento, la presenza di imprese che operano nel settore agricolo locale che conta oltre 104 mila imprese registrate (22% del totale) (Tab. 7).

 

TAB. 7 – LE IMPRESE REGISTRATE

 

Sicilia

Sud

Italia

 

2000

2008

2000

2008

2000

2008

AGRICOLTURA

118.057

104.408

472.004

411.011

1.070.786

913.315

INDUSTRIA

87.778

97.275

395.870

447.785

1.426.082

1.617.258

SERVIZI

201.227

227.689

875.586

1.000.208

2.852.304

3.214.134

   - Commercio

133.712

143.444

563.902

606.864

1.524.792

1.579.871

NON CLASS.

31.590

46.387

114.909

155.267

349.390

359.360

TOTALE ECONOMIA

438.652

475.759

1.858.369

2.014.271

5.698.562

6.104.067

comp.%

 

 

 

 

 

 

AGRICOLTURA

26,9

21,9

25,4

20,4

18,8

15,0

INDUSTRIA

20,0

20,4

21,3

22,2

25,0

26,5

SERVIZI

45,9

47,9

47,1

49,7

50,1

52,7

   - Commercio

30,5

30,2

30,3

30,1

26,8

25,9

NON CLASS.

7,2

9,8

6,2

7,7

6,1

5,9

TOTALE ECONOMIA

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

 

L’evoluzione tra il 2000 e il 2008 del sistema imprenditoriale locale ha registrato un ridimensionamento della quota delle imprese agricole (passata dal 26,9% al 21,9%), mentre si è rafforzata la presenza delle imprese di tutto il settore dei servizi, la cui quota di rappresentanza è passata dal 45,9% al 47,9 %; il peso delle imprese del commercio è rimasto invariato, superando di poco il 30%.

Tra le forme giuridiche adottate dalle imprese della regione, si registra una prevalenza delle ditte individuali che è molto alta nel settore agricolo (il 92,8% delle imprese del settore) e nel commercio (75,5%), ma ha valori significativi anche nell’intero comparto dei servizi (69,3%). Nel complesso, questo quadro si discosta dalla situazione a livello nazionale, dove la diffusione di ditte individuali è più contenuta (Tab. 8).

Uno dei segni che nel lungo periodo indica la presenza di fattori innovativi nel tessuto imprenditoriale è rappresentato dalla rilevanza all’interno dei settori economici di forme giuridiche più complesse nell’organizzazione dell’attività aziendale, come le società di capitali e le società di persone. Da questo punto di vista la Sicilia presenta un quadro che ha valori al di sotto della media nazionale. Solo tra le imprese industriali vi è una quota significativa di società di capitali (il 18,4% del totale), mentre minore è la presenza delle società di persone (12,8%); nel settore dei servizi di mercato, considerato nel suo complesso, le società di capitali sono circa il 13%, mentre le società di persone il 13,5%.

 

TAB. 8 – LE IMPRESE PER FORMA GIURIDICA

(quote % - anno 2008)

Sicilia

Soc. cap.

Soc.pers.

Dit. ind.

Altre f.

Totale

AGRICOLTURA

0,9

2,5

92,8

3,8

100,0

INDUSTRIA

18,4

12,8

62,4

6,4

100,0

SERVIZI

12,9

13,5

69,3

4,3

100,0

   - Commercio

10,9

12,8

75,5

0,9

100,0

NON CLASS.

38,8

26,4

10,7

24,1

100,0

TOTALE ECONOMIA

13,9

12,2

67,4

6,6

100,0

 

Italia

Soc. cap.

Soc.pers.

Dit. ind.

Altre f.

Totale

AGRICOLTURA

1,3

6,3

90,5

1,9

100,0

INDUSTRIA

23,2

18,8

55,2

2,8

100,0

SERVIZI

21,8

22,2

52,9

3,0

100,0

   - Commercio

15,6

18,8

64,9

0,7

100,0

NON CLASS.

49,5

34,6

3,6

12,3

100,0

TOTALE ECONOMIA

20,7

19,7

56,2

3,4

100,0

Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

 

Gli andamenti recenti relativi alla dinamica imprenditoriale evidenziano una situazione di crisi in linea con quanto si registra nel sistema produttivo del Paese. Nel 2008 la vitalità del sistema imprenditoriale locale si è ridotta, come emerge dall'andamento della nati/mortalità delle imprese.

Se si esclude la voce “imprese non classificate”, tutti i settori economici hanno registrato un calo di imprese, dal settore agricolo, sulla scia di una maggiore concentrazione delle imprese di produzione, all’industria, che paga il deciso rallentamento dell’attività economica, soprattutto quella legata alla domanda estera.

Preso nel suo insieme il settore dei servizi di mercato ha registrato un bilancio fortemente negativo (-6.652 unità), dovuto in gran parte all’andamento del commercio, sia all'ingrosso che al dettaglio, dove si è registrata una prevalenza di cancellazioni di imprese rispetto alle iscrizioni, pari a un saldo negativo di 4.463 imprese (Tab. 9).

 


 

TAB. 9 – NATI-MORTALITA’ DELLE IMPRESE  - 2008

Sicilia

Iscritte

Cessate

Saldo

AGRICOLTURA

2.469

6.940

-4.471

INDUSTRIA

3.710

6.849

-3.139

SERVIZI

9.782

16.434

-6.652

   - Commercio

6.186

10.649

-4.463

NON CLASS.

11.103

2.509

8.594

TOTALE ECONOMIA

27.064

32.732

-5.668

 

 

 

 

Italia

Iscritte

Cessate

Saldo

AGRICOLTURA

30.789

54.856

-24.067

INDUSTRIA

94.082

116.773

-22.691

SERVIZI

160.008

230.393

-70.385

   - Commercio

82.350

121.210

-38.860

NON CLASS.

125.787

30.064

95.723

TOTALE ECONOMIA

410.666

432.086

-21.420

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

 

 

 



[1] Il tasso di attività è il rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione di 15 anni e più.

[2] Il tasso di disoccupazione è dato dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro, mentre il tasso di occupazione è il rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15 anni e più.

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