Energia: Ascomac dice no all'aumento delle aliquote fiscali

Energia: Ascomac dice no all'aumento delle aliquote fiscali

Lettera dell'Associazione al premier Monti: "avviare misure di revisione delle aliquote, con conseguente aumento dei costi per i prodotti energetici impiegati per la produzione di forza motrice, colpirà una fortemente settori già profondamente in crisi".

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25 settembre 2012

"Avviare misure di revisione delle aliquote fiscali con conseguente aumento dei costi per i prodotti
energetici impiegati per la produzione di forza motrice, comporterà una situazione fortemente negativa per settori già profondamente colpiti dalla crisi economica". Ad affermarlo è Elisa Cesaretti, presidente di Ascomac-Confcommercio, per la quale la revisione di alcune misure
previste dall'attuale sistema di aliquote fiscali per le imprese, rischia di aggravare lo stato già critico di moltissime aziende, "tenendo conto che i costi energetici costituiscono per le imprese una rilevante voce di bilancio". Il riferimento è in particolare ai provvedimenti per il sostegno fiscale all'esercizio di macchine operatrici ed impianti per la produzione di forza motrice nei settori dell'industria, dell'edilizia, dell'estrattivo, della logistica e dell'agricolo. "In primo luogo - sottolinea Cesaretti - si assisterebbe all'aumento dei costi energetici del settore produttivo del Paese rispetto a
concorrenti che operano negli stessi settori nell'ambito della Unione Europea; in secondo luogo ci sarebbe la compromissione della tenuta dei conti delle imprese con problemi anche occupazionali". "Infine - sottolinea ancora la presidente di Ascomac - si potrebbe verificare la riduzione o l'interruzione dell'attività stessa". Per scongiurare questi effetti negativi, Ascomac ha scritto al presidente del Consiglio, Mario Monti, ed ai ministri competenti, avanzando loro una puntuale proposta. Secondo la Federazione, "è necessario confermare l'attuale regime fiscale del gasolio per la produzione di forza motrice; a partire dal 2016, aumentare l'aliquota, prevedendo per il contribuente un incremento dell'aliquota di accisa dovuta dal 30% al 50%; istituire contestualmente un regime di esenzione o riduzione per le imprese che sostituiscano il gasolio con fonti rinnovabili". "Una proposta di sostegno all'insegna dell'equità, del rigore e della competitività che - afferma il segretario generale di Ascomac, Carlo Belvedere - consentirebbe, in un'ottica di programmazione, di non aggravare da subito la situazione delle imprese e di attuare nel contempo la sostenibilità ambientale dei cantieri e degli stabilimenti produttivi con la sostituzione di fonti fossili con prodotti energetici da fonti rinnovabili". "Ci auguriamo che il Governo - conclude Belvedere - possa valutare queste considerazioni e agire in un'ottica propositiva contribuendo in maniera sostanziale al superamento della crisi del settore".

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