Enit: si dimette il presidente Celli
Enit: si dimette il presidente Celli
Il presidente dell'Enit, l'Agenzia nazionale del turismo, Pierluigi Celli, ha presentato una lettera di dimissioni al ministro per la Cultura e il Turismo, Dario Franceschini. Anche nel Consiglio di amministrazione di Enit, che si e' svolto venerdi' scorso, Celli aveva annunciato di aver presentato le dimissioni al ministro Franceschini. Il mandato del presidente dell'Enit e' di tre anni. Il Consiglio dei ministri aveva nominato Celli nell'aprile 2012. i membri del Consiglio di amministrazione dell'Enit, Celli aveva espresso venerdi' scorso la propria amarezza per la mancanza di attenzione concreta del Governo verso il turismo. Anche nei giorni scorsi, in occasione della presentazione della campagna Enit "Made in Italy", Celli aveva sottolineato che in Italia "manca un progetto complessivo per il turismo che individui risorse, responsabilita' e tempi", senza il quale non ha piu' senso "la solita giaculatoria che vuole che il turismo sia petrolio del Paese, mentre contribuisce al Pil per il 10% ma potrebbe rappresentare almeno il doppio di questo valore". "Con il Governo Letta e il trasferimento del Dipartimento del turismo dal ministero degli Affari regionali a quello dei Beni Culturali - aveva detto Celli - siamo rimasti per un anno senza alcun interlocutore. Serve innanzitutto una unitarieta' di presentazione del Paese all'estero, mentre ogni Regione tende a presentare se stessa, con una frammentazione che non porta lontano. Se si va insieme sotto un marchio unico si e' piu' credibili e si fanno, forse, meno brutte figure. Noi all'Enit abbiamo tessuto un faticoso lavoro di raccordo con le Regioni, ottenendo un buon successo, ma non abbiamo altri strumenti rispetto alla moral suasion e cosi' e' complicato. L'Enit non ha strumenti impositivi. Servirebbe almeno una responsabilita' concorrente in materia di turismo. E l'Enit - aveva concluso il numero uno di Enit - deve poter avere un potere reale e anche risorse: abbiamo in dotazione ogni anno solo 18 mln, meno di quanto dispongono alcune piccole Regioni, per fare promozione".




























