Per la riforma della remunerazione delle filiera distributiva farmaceutica, il Consiglio Direttivo di Adf ha deciso di proporre un modello indicizzato in linea con quello tedesco.

Dopo l'approvazione della spending review, l'Associazione distributori farmaceutici ha affidato al Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale dell'Università La Sapienza di Roma l'analisi dei dati di bilancio di un campione significativo delle proprie aziende associate in relazione all'apertura del Tavolo Aifa per la riforma della remunerazione delle filiera distributiva farmaceutica. Il Consiglio Direttivo, nella riunione del 27 settembre, preso atto che a seguito dei recenti interventi legislativi il servizio di distribuzione dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale svolto dai distributori viene effettuato in perdita e con fatturati in costante diminuzione, ha deciso di proporre al tavolo di lavoro Aifa un modello di remunerazione indicizzato in linea ad esempio con il modello tedesco. Tale modello, che punta a mantenere l'efficienza del servizio distributivo intermedio e finale a salvaguardia della salute del cittadino, non può non considerare, seocno Adf, "l'incomprimibilità dei costi fissi per effetto degli stringenti vincoli normativi in vigore e il continuo aumento dei costi variabili; le scadenze brevettuali e l'aumento delle referenze di medicinali equivalenti; gli effetti distorsivi determinati dalle crescenti vendite dirette da parte delle industrie alle farmacie; la certezza dei tempi di pagamento secondo gli indirizzi delle direttive europee.