Fedarlinea: Raffaele Aiello nuovo presidente

Fedarlinea: Raffaele Aiello nuovo presidente

Nominato il nuovo Consiglio Direttivo della principale Associazione di rappresentanza delle compagnie di cabotaggio marittimo cui aderiscono Snav, Tirrenia, Moby, Toremar, Caremar, Siremar, Laziomar, Medmar, Alilauro, Navigazione Libera del Golfo e Delcomar. Onorato e Savarese eletti vicepresidenti.

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8 aprile 2016

Nominato il nuovo Consiglio Direttivo di Fedarlinea, la principale associazione di rappresentanza delle compagnie di cabotaggio marittimo cui aderiscono Snav, Tirrenia, Moby, Toremar, Caremar, Siremar, Laziomar, Medmar, Alilauro, Navigazione Libera del Golfo e Delcomar. L'assemblea dei soci ha nominato Raffaele Aiello, amministratore delegato di Snav, quale presidente. Al timone dell'associazione lo affiancheranno i vicepresidenti Vincenzo Onorato, armatore di Moby, Tirrenia e Toremar, Giuseppe Savarese, direttore generale di Moby, e gli altri componenti del Consiglio direttivo, Salvatore Lauro, presidente di Alilauro, e Emanuele D'Abundo, presidente di Laziomar. Pasquale Russo è stato nominato direttore generale. La nuova Fedarlinea, consapevole del ruolo fondamentale che le compagnie di cabotaggio rivestono oggi per lo sviluppo del Paese, si dichiara pronta a raccogliere la sfida di una forte azione a supporto di una politica di valorizzazione di un comparto che impiega più di 20.000 addetti italiani. Fra i temi caldi enfatizzati nel corso dell'assemblea da Aiello e da Onorato figura la politica degli incentivi per la quale l'associazione chiede che si torni al loro spirito originario, ovvero che le agevolazioni premino effettivamente ed esclusivamente le compagnie che salvaguardano ed incrementano l'occupazione dei marittimi comunitari, ed in particolare degli italiani. Appare altrettanto indispensabile un riequilibrio degli aiuti a vantaggio delle compagnie operanti nel cabotaggio con le isole minori pesantemente penalizzate negli ultimi anni dall'esclusione degli sgravi contributivi sul personale e dalla modifica del regime Iva con conseguenti perdite per milioni di euro proprio a discapito delle imprese che garantiscono un servizio di pubblica utilità. 

 

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