Federagenti: “sull’attracco delle navi c'è una legge, si rispetti”

Federagenti: “sull’attracco delle navi c'è una legge, si rispetti”

DateFormat

6 aprile 2020

"Il Dpcm varato il 19 marzo scorso, fa esplicitamente riferimento alle navi da crociera che battono bandiera italiana e all'obbligo di garantire il loro attracco nei porti italiani. E' ovvio che debba avvenire ponendo in essere tutte le misure possibili a tutela della salute pubblica, ma pensare di rimettere in discussione a ogni occasione pratica quanto previsto dalla legge è davvero troppo". Per il presidente di Federagenti, Gian Enzo Duci, quanto sta accadendo in questi giorni, con rappresentanti delle istituzioni che non vogliono l'attracco nei loro porti di navi da crociera battenti bandiera italiana è inaccettabile: c'è una legge e va applicata da chi si occupa di porti. Il comandante delle Capitanerie di porto, Giovanni Pettorino, aveva già lanciato nei giorni scorsi un appello per riportare a casa marittimi e passeggeri italiani imbarcati su navi da crociera italiane. "Apprezziamo la diplomazia del comandante generale e le azioni di coordinamento della ministra De Micheli - prosegue Duci - ma mi chiedo perché un cittadino che violi l'obbligo di restare a casa introdotto dal Governo venga giustamente sanzionato, mentre qualsiasi amministratore locale, che fino a qualche settimana fa declamava l'importanza del turismo crocieristico sul proprio territorio, possa impedire impunemente l'applicazione di una legge nata nello stesso contesto". Federagenti quindi "invita" regioni, sindaci e singoli parlamentari "a consentire agli uomini che operano nei porti e che sono responsabili in campo marittimo di svolgere il loro lavoro".(

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca